
Coronavirus, a Massa Lubrense scuole chiuse per le nuove varianti: ecco fino a quando, l’ordinanza del Sindaco
Le nuove varianti del coronavirus stanno prendendo piede nel nostro Paese, soprattutto quella britannica, e in diversi territori i vari Governatori e Sindaci hanno preso provvedimenti importanti per ridurre le possibilità di contagio e salvaguardare la popolazione. Le forti restrizioni e i lockdown hanno inevitabilmente riguardato anche il mondo della scuola, “salvato” dalla didattica a distanza ma che ora sta avendo grandi difficoltà a tornare alla normalità. Gli istituti scolastici, infatti, stanno quasi tutti per chiudere o almeno nelle regioni più colpite dalle varianti. L’ultimo esempio è quello di Massa Lubrense, in provincia di Napoli, in cui il Sindaco Lorenzo Balducelli ha varato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 27 febbraio.
I dettagli
L’Unità di Crisi Regionale, infatti, ha raccomandato la massima attenzione per gli enti locali in merito alla diffusione della variante inglese del virus con una incidenza della stessa sul 25% dei casi. All’Istituto “Bozzaotra”, inoltre, si è reso necessario l’isolamento fiduciario di otto classi e all’Istituto Comprensivo “Pulcarelli” si è registrato un positivo (con il tracciamento di cinque docenti e dodici ragazzi). Questi episodi, uniti all’aumento della curva epidemiologica sia nel territorio partenopeo che in tutto il Paese, ha indotto il Primo Cittadino di Massa Lubrense ad affidarsi unicamente alla didattica a distanza fino a fine mese. POSSIBILE CHIUSURA NAZIONALE PER VIA DELLE VARIANTI? LO SCENARIO
Lockdown di due settimane o “stop and go” per tutto il 2021? Gli scenari possibili in Italia
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e la comparsa delle nuova varianti inglese e brasiliana sta destando non poca preoccupazione tra i cittadini: in particolare la mutazione britannica, più contagiosa dell’80% rispetto alla versione “classica” del COVID-19, si sta insinuando con pericolosità nelle nostre regioni, provocando una nuova impennata di casi e di ricoveri in terapia intensiva. Il Governo si trova ora di fronte a un vero e proprio bivio riguardo le modalità di contrasto della pandemia (se si deciderà di bypassare le zone rosse territoriali): attuare un lockdown nazionale di due settimane o, in alternativa, affidarsi a continui “stop and go” per tutto il 2021, dato il ritardo nella campagna di vaccinazione e le difficoltà che si stanno incontrando nell’ottenere l’immunità di gregge. Ad intervenire sull’argomento è stato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, che ai microfoni di Radio Cusano Campus si è mostrato favorevole ad una delle due ipotesi. L’ALLARME DEL PROFESSOR BASSETTI: “ECCO QUANDO ARRIVERÁ LA TERZA ONDATA”
CONTINUA A LEGGERE
Le parole di Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe
Cartabellotta si è dichiarato favorevole al lockdown netto per due settimane, in modo da fare gli ultimi sacrifici per poi ripartire davvero. “Dobbiamo decidere – ha detto – se siamo disponibili ad accettare una restrizione maggiore per abbassare la curva, oppure se accettiamo di avere un 2021 che andrà avanti con stop and go”. “La somministrazione del vaccino – ha proseguito – difficilmente risolverà ell’immediato la situazione, soprattutto per la presenza delle nuove varianti. Non si sa quanto questi antidoti saranno in grado di resistere ai vaccini. L’obiettivo è far circolare il virus il meno possibile per abbassare il carico sugli ospedali e il lockdown è l’unico modo per fare tutto ciò”.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.