Coronavirus, a Pescara scuole chiuse per boom di contagi: ecco fino a quando dura l’ordinanza del Sindaco
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e, nonostante la situazione sia migliorata in diverse zone del nostro Paese, diversi territori sono ancora alle prese con focolai, boom di contagi e forti limitazioni alle attività lavorative. É il caso anche di Pescara, una delle città più importanti d’Abruzzo, in cui le scuole resteranno chiuse fino al 16 febbraio. Ad annunciarlo, come riportato da OrizzonteScuola.it, è stato il Sindaco Carlo Masci che con un comunicato ha ufficializzato la proroga della didattica a distanza nel territorio pescarese (e in generale in tutta la regione). Il motivo? Un’impennata di contagi a Pescara che ha reso necessario il prolungamento della chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. IL GOVERNO DRAGHI DECIDERÁ SUGLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI: ECCO LO SCENARIO
Boom di positivi a Carsoli: scuole chiuse fino al 20 febbraio. Ecco cosa sta succedendo in Abruzzo
E restando in Abruzzo la situazione è la stessa anche a Carsoli, in provincia de L’Aquila, dove il Primo Cittadino Velia Nazzarro ha annunciato che le scuole resteranno chiuse dal 6 al 20 febbraio: si tratta di una elementare, una media e il liceo scientifico locale. A riportarlo è IlCapoluogo.it. ECCO LE REGIONI CHE RISCHIANO DI CAMBIARE COLORE NELLE PROSSIME ORE
Il comunicato della Sindaca
“In considerazione del crescente numero di casi positivi – riporta il comunicato ufficiale della Sindaca Nazzarro – sia nella popolazione scolastica che in quella residente nel Comune di Carsoli, così come confermato nella nota della Asl1 Abruzzo Dipartimento di Prevenzione, acquisita al protocollo generale dell’ente, si è ritenuto opportuno dare seguito alle indicazioni della Asl di sospendere le lezioni in presenza, nelle scuole primaria e secondaria di primo e secondo grado, per un periodo sufficiente a limitare l’ulteriore estensione del contagio, in ambito scolastico, pari almeno a 14 giorni”. IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO DICE “NO” A UNA RIAPERTURA IMPORTANTE: ECCO DI QUALE SETTORE
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Coronavirus, le regioni che andranno in zona arancione
Nelle ultime ore l’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato il proseguimento dell’ordinanza valida fino al 15 febbraio. Secondo il Comitato Tecnico Scientifico queste disposizioni dovrebbero restare in vigore almeno fino al 5 marzo. Le zone italiane che a partire dall’8/2 saranno classificate in zona arancione sono l’Umbria, la Puglia, la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano. Quest’ultima attuerà ulteriori restrizioni, al fine di limitare l’incremento del tasso di positività. La Sardegna passerà da arancione a gialla. Le altre regioni resteranno gialle, ma all’interno dei territori saranno le istituzioni, qualora fosse necessario, a intervenire localmente decretando micro aree rosse. Per limitare la diffusione del contagio dal virus Sars CoV2, a un anno dall’inizio della pandemia in tutto il mondo, l’Italia ha deciso di circoscrivere alcune zone a maggiore rischio ed evitare che il numero dei soggetti positivi al Covid-19 possa aumentare ancora.
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