Coronavirus, Abrignani: "Mascherine anche in autunno. Le riaperture non sono irresponsabili"
Covid-19, le dichiarazioni del professor Sergio Abrignani: "Mascherine anche in autunno, nessun ritorno alla normalità senza protezioni"
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Coronavirus, Abrignani: “Nessun ritorno alla normalità senza protezioni"
Tra pochi giorni ci saranno le prime riaperture in Italia: come annunciato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, infatti, dal 26 aprile si avrà un graduale allentamento delle misure restrittive. L'obiettivo è quello di tornare alla normalità, con la complicità della campagna vaccinale. C'è, però, chi preferisce rimanere cauto: è il professor Sergio Abrignani, immunoloto della Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico: “Mascherine anche in autunno e nessun ritorno alla normalità senza protezioni". Leggi anche Coronavirus, vaccino AstraZeneca: possibili reazioni avverse, con questi sintomi va contattato il medico
Riaprire sì ma con cautela
Nei prossimi mesi, insomma, avremo ancora una normalità parziale: fatta, dove possibile, di riaperture, ma senza mai abbassare la guardia. Il peggio, secondo il professore, non è ancora alle spalle, non completamente: è quanto riportato da Notizie.it. Sarà quindi necessario procedere con cautela, andare avanti con le riaperture ma senza dimenticare quei comportamenti semplici ma necessari per mitigare il rischio di contagio: mascherina e distanziamento su tutti. Leggi anche Coronavirus, Draghi lavora al Recovery Fund: il 30 aprile sarà inviato all’Unione Europea. Tutti i dettagli
Potenziare campagna vaccinale e test rapidissimi
Quanto ancora dovremmo continuare ad osservare questi comportamenti? Non ci è ancora dato saperlo con certezza ma, come spiegato dal professor Abrignani, probabilmente ancora per diversi mesi: grazie anche all'aumento delle temperature, infatti, nelle prossime settimane probabilmente assisteremo ad un calo dei nuovi casi di Coronavirus. Questo, però, non sarà un invito ad abbassare la guardia: il rischio rimane alto e con l'autunno non è da escludere l'arrivo di nuove varianti. Intanto, ovviamente, sarà necessario procedere con i vaccini e “potenziando i test rapidissimi, quelli salivari, da effettuare magari prima di un concerto o di entrare allo stadio". Leggi anche Coronavirus, ecco quali Regioni potrebbero passare in zona gialla dal 26 aprile
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Riaperture non irresponsabili
Secondo il professor Sergio Abrignani, comunque, le riaperture sono necessarie e non irresponsabili: “Mi arrabbio quando sento parlare di rischio non calcolato. Al contrario, c'è una massa di dati su cui lavorano i migliori epidemiologi italiani che ci consentono di operare sui vari scenari per andare alle riaperture".
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Coronavirus, la situazione in Italia
Nella giornata di ieri, in Italia, sono stati registrati 12.694 nuovi casi di Coronavirus su 230.116 tamponi effettuati, per un tasso di positività del 5,5%. 250 i decessi. In calo di 29 unità i pazienti ricoverati in terapia intensiva, per un totale di 3.311; calano di 452 unità, invece, i pazienti ricoverati nei reparti ordinari, per un totale di 23.648.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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