Coronavirus Alto Adige, disposta la zona rossa in 5 comuni per il boom della variante sudafricana
Cinque comuni dell'Alto Adige passano in zona rossa a causa della rapida diffusione dei contagi
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Zona rossa per cinque comuni dell’Alto Adige: ecco i dettagli
Cinque comuni dell’Alto Adige diventano zona rossa dal 24 febbraio al 7 marzo. Il provvedimento è del presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher seriamente preoccupato dalla diffusione della variante sudafricana tra la popolazione. L’ordinanza restrittiva del Presidente Kompatscher interessa i comuni di Malles Venosta, Lana, San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria ed è dovuta alla diffusione della variante sudafricana e inglese nel territori. Il provvedimento prescrive il divieto di entrata ed uscita da questi territori. Leggi anche Coronavirus, Crisanti propone il lockdown duro come a Vo'Euganeo.
Le eccezioni previste
Le eccezioni previste ai divieti sopra esposti e contenuti nell’ordinanza sono quelli relativi ai motivi di lavoro, salute ed urgenza, ma in questi casi è necessario esibire alle forze dell’ordine l’esito negativo di un tampone antigienico o molecolare non antecedente alle 72 ore. Non devono invece, presentare alcuna certificazione le forze dell’ordine, il personale sanitario e sociosanitario, quello dei servizi sociali e gli addetti ai soccorsi. Resta invece, la possibilità per i fornitori esterni al comune di rifornire le diverse attività con procedure di carico e scarico delle merci.
Saranno aperte solo le attività essenziali
Gli addetti alle forniture sono esentati dall’esibire la certificazione che attesta la negatività al virus sars-cov-2 se evitano contatti con la popolazione locale. Chiudono anche tutte le attività commerciali legate ai servizi della persona, ad eccezioni di quelli classificati come essenziali. Nei comuni di Merano, Rifiano, Moso in Passiria, San Pancrazio, Malles Venosta, Lana, San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria sono previste inoltre misure molto severe per i lavoratori dei cantieri edili che sono sottoposti a controlli con test antigenici rapidi e molecolari fino al prossimo 7 marzo.
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La variante sudafricana preoccupa le autorità locali
Il provvedimento è teso a limitare al massimo qualsiasi contatto tra la popolazione locale ed anche con l’esterno. L’obiettivo è quello di riuscire a limitare la diffusione delle varianti prima che la situazione epidemiologica diventi ingestibile. Negli ultimi giorni infatti l’asl ha accertato 12 casi di variante sudafricana e 78 di variante inglese, anche se a destare maggiormente la preoccupazione delle autorità è il diffondersi della sudafricana che ad una prima analisi, sembra essere meno sensibile ai vaccini. La Asl locale pertanto è impegnata al tracciamento di tutti i contatti per arginare i contagi e ripristinare il controllo sanitario del territorio. La situazione è piuttosto complessa perché sembra che questa mutazione del virus circoli tra la popolazione da almeno due settimane. Non si esclude pertanto un’estensione delle restrizioni ad altri comuni nel caso in cui si evidenziassero casi di variante sudafricana in altre zone della provincia di Bolzano.
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