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Coronavirus, l’Oms avverte: possibile infettare gli altri anche dopo la guarigione. Ecco perché il tampone è fondamentale

È possibile infettare altre persone anche dopo la guarigione del Coronavirus: vanno adottate misure di protezione per almeno altre 2 settimane. Le parole del dg dell'Oms

Coronavirus, l’Oms avverte: possibile infettare gli altri anche dopo la guarigione. Ecco perché il tampone è fondamentale
Coronavirus, contagio possibile anche dopo la guarigione - Foto Pixabay

Coronavirus, l’Oms avverte: possibile infettare gli altri anche dopo la guarigione. Ecco perché il tampone è fondamentale

Le persone contagiate da Coronavirus, anche se guarite e quindi quando si sentono bene, possono continuare ad infettare gli altri: è quanto sottolineato da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, in conferenza stampa.

Misure di protezione per 2 settimane dopo la guarigione

Anche quando si è guariti dal Coronavirus, come si legge su Adnkronos, andrebbero mantenute le misure di protezione per almeno 2 settimane dopo la scomparsa dei sintomi. Negli ultimi giorni si è assistito ad una rapida escalation delle misure di distanziamento sociale, ma non c’è stata un’escalation altrettantourgente nei test, nell’isolamento e nel tracciamento di contatti, pilastro della risposta al Covid-19.

Le misure di allontanamento sociale: importanti ma non bastano

Se è vero le misure di allontanamento sociale aiutano a ridurre la trasmissione, come spiega Ghebreyesus, e a permettere ai sistemi sanitari di far fronte all’emergenza, è anche vero che da sole non bastano per estinguere la pandemia. Per questo è necessario un “approccio globale”.

Quasi 1,5 milioni di test in 120 Paese

Testare e isolare: solo in questo modo, secondo il direttore generale dell’Oms, è possibile prevenire le infezioni e salvare vite umane, interrompendo le catene di trasmissione. E a proposito di test, proprio l’Oms ne ha spediti quasi 1,5 milioni in 120 Paesi, con la speranza di aumentare la disponibilità di test per i più bisognosi: “Non possiamo combattere un fuoco con gli occhi bendati. E non possiamo fermare questa pandemia se non sappiamo chi è infetto” 

I bambini suscettibili all’infezione

Bambini, anziani e donne in gravidanza sono considerati i soggetti più “deboli”: anche se sembra che gli anziani siano i soggetti più colpiti dal Coronavirus, in realtà si sono verificati casi gravi e morti anche tra giovani e bambini. È per questo che proprio l’Oms ha pubblicato una nuova guida dedicata a queste tre categorie di persone e alla loro cura durante questa pandemia. I bambini, anche se sviluppano forme più lievi di malattia, sono suscettibili all’infezione: ci sono stati decessi anche tra i più giovani. 

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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