Coronavirus, si discute sulla revisione del bollettino e del conteggio dei positivi
Negli ultimi giorni si è parlato molto a proposito della possibilità di non pubblicare più il bollettino quotidiano sul Coronavirus, passando magari ad una pubblicazione settimanale e non più giornaliera. Ma non solo: si è discusso, infatti, anche sulla revisione dei parametri per il conteggio dei casi e delle ospedalizzazioni, distinguendo i positivi asintomatici da coloro che sviluppano i sintomi della malattia. Una possibilità che, in realtà, il Governo sta valutando.
L’annuncio di Sileri
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, si è detto d’accordo sulla necessità della revisione delle regole, che “potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, con una distinzione tra coloro che sono positivi al virus ed i malati. Questo ce lo consente la variante che circola oggi”. C’è, però, un problema: “Ad oggi circolano sia la variante Omicron che la Delta, e la Delta dà problemi. La maggioranza di coloro che sono in intensiva sono in gran parte infettati dalla Delta e non vaccinati. Vanno in intensiva anche infettati da Omicron, ma è meno probabile”, è quanto riportato da TgCom24.
La richiesta delle Regioni
La possibilità di rivedere i parametri e quindi il conteggio tra positivi e malati, quindi, è dato dalla variante Omicron, che si è dimostrata molto contagiosa ma per fortuna meno virulenta. Valutazioni in merito sono quindi in corso e saranno fatte anche nei prossimi giorni: sono in particolare le Regioni a chiedere che venga fatta questa revisione. Grazie alla distinzione, infatti, calerebbe il numero di ospedalizzati, allontanando così il rischio di restrizioni e di zone arancioni o rosse (con i nuovi parametri, ad esempio, non verrebbe conteggiato come ricoverato per Covid il soggetto che accede all’ospedale per un qualsiasi altro motivo diverso dal Covid ma risulta positivo al tampone).
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L’Iss non ci sta
L’Istituto Superiore di Sanità, per ora, non si è detto favorevole alla richiesta delle Regioni di rivedere il bollettino e il conteggio dei positivi: non tenere conto degli asintomatici e dei degenti positivi ma in cura per disturbi diversi, secondo l’Iss, è un azzardo e può portare a sottovalutare la pandemia, come riporta Corriere.it. “La definizione di caso deve includere tutti i positivi, non solo chi ha sintomi respiratori, febbre elevata, alterazione del gusto e dell’olfatto”, fa sapere l’Iss.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.