Coronavirus, arriva il test che ci dice quanti anticorpi abbiamo: ecco quanto costa e come funziona
Un nuovo test, che consiste in un prelievo di sangue, è in grado di dirci quanti anticorpi abbiamo contro il Coronavirus e se è opportuno fare una nuova dose di vaccino
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Abbiamo bisogno di una nuova dose di vaccino contro il Coronavirus? Ora può dircelo un test
In vista dei mesi freddi, è ripartita la campagna vaccinale contro il Coronavirus. Qual è il momento migliore per fare una nuova dose di vaccino? Le autorità hanno previsto un certo termine tra la dose precedente oppure l'infezione e la dose successiva. Ora, però, c'è uno strumento in più: è infatti stato messo a punto un test che ci dice quanti anticorpi abbiamo. Il test è stato illustrato con uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Un semplice prelievo di sangue da 150 euro
A mettere a punto il test è stata, come riporta Repubblica.it, una squadra di ricercatori dell'Irccs di Candiolo, insieme con l'Italian institute for genomic medicine: il test consiste in un semplice prelievo di sangue che costa non più di 150 euro. Questo rapido controllo, come spiegato dal direttore di Candiolo Antonio Sottile è in grado di dare informazioni molto più precise, sul livello e l'immunità al virus, rispetto ai test sierologici.
Come funziona il test
Il test quantifica i linfociti T della memoria e consente di verificare se il sistema immunitario può difendersi dal virus o se invece sarebbe opportuno rinforzarlo. Questo perché il vaccino contro il Coronavirus non genera in tutti i soggetti la stessa risposta immunitaria: per alcuni è più forte e più duratura, per altri l'effetto termina nel giro di pochi mesi. Lo studio in questione è stato condotto su oltre 400 soggetti sottoposti a vaccino Pfizer.
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Il vaccino promuove l'aumento dei livelli di anticorpi in chi è stato già infettato
Secondo lo studio, inoltre, in chi è stato precedentemente infettato da Sars-CoV-2 la vaccinazione con mRna promuove l'aumento dei livelli di anticorpi e il potenziamento di cellule specifiche contro il virus. Come spiegato da Luigia Pace, responsabile della ricerca, “questi risultati dimostrano che le cellule T sono determinanti nella riduzione del rischio di infettarsi con le varianti Omicron e sviluppare il Covid-19".
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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