Coronavirus, botta e risposta a distanza tra Bassetti e Crisanti
Negli ultimi anni, a causa della pandemia da Coronavirus, numerosi esperti di virologia ed infettivologia sono giunti al grande pubblico per spiegare alla popolazione, di volta in volta, cosa stesse succedendo. Non sempre i pareri degli addetti ai lavori sono state concordanti, ma in generale c’è stata una convivenza abbastanza pacifica tra gli esperti. Negli ultimi giorni, però, c’è stato un botta e risposta piuttosto acceso tra due dei personaggi di “spicco”: stiamo parlando di Matteo Bassetti e Andrea Crisanti.
Bassetti: “Parla di cose che non sa, non lo stimo”
Intervenuto ai microfoni di Un giorno da Pecora su Radio Rai, l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti ha lanciato un duro attacco nei confronti di Crisanti: “Io non discuto con chi non stimo, e Crisanti non lo stimo perché parla di cose che non sa. Quando parla di clinica di malattie infettive, quando parla di come si curano le persone, sono argomenti un po’ lontani da un bravissimo microbiologo, parassitologo e virologo. Per alcuni argomenti è meglio ascoltare chi vede i malati per mestiere e non chi non ne vede proprio o li ha visti solo all’università”.
Crisanti: “Non mi abbasso a questo livello”
Non si è fatta attendere, ovviamente, la risposta di Andrea Crisanti. Il professore di microbiologia all’Università di Padova ha dichiarato, ai microfoni dell’Adnkronos, quanto segue: “Non mi abbasso a questo livello. Basta fare una cosa, cioè verificare quanti articoli in ambito malattie infettive ho io pubblicati su Nature e quanti Bassetti”. Non si tratta, ovviamente, di un botta e risposta nato in queste ore: il precedente, infatti, risale al mese di gennaio. Leggi anche Coronavirus, Speranza ha firmato la nuova ordinanza sulle mascherine: ecco cosa cambia dall’11 febbraio
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Il precedente
Il precedente tra i due risale allo scorso 12 dicembre, quando, ai microfoni di Non è L’Arena, Crisanti aveva criticato la proposta di Bassetti di non fornire più i dati quotidiani sui contagi per evitare ansia e confusione nei cittadini: secondo Crisanti, infatti, quella proposta era stata da analfabeta di epidemiologia: “Quando lei va in autostrada, per capire se va troppo veloce guarda l’indicatore di velocità, così sa se è in una situazione di pericolo o meno. La stessa cosa vale per la pandemia. Uno degli indicatori del cruscotto della pandemia è il numero dei casi, quindi l’incidenza e l’Rt. Il numero delle persone che finiscono in ospedale o in rianimazione è un effetto collaterale della diffusione del virus”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.