Coronavirus, peggiora la situazione epidemiologica in Italia
La situazione epidemiologica, in Italia, è ormai in netto peggioramento da diverse settimane: continuano ad aumentare i nuovi casi registrati ogni giorno. Cresce l’incidenza del virus, di conseguenza – anche se la variante Omicron, secondo diversi studi, provoca una malattia meno grave – anche la pressione sugli ospedali. Posti letto occupati sempre di più: il Paese, fino a poco tempo fa tutto in zona gialla, si sta colorando di scuro.
Cartabellotta: “Molte Regioni si avviano verso la zona arancione”
Al momento l’Italia è suddivisa tra zona bianca e zona gialla. Presto, però, la situazione potrebbero cambiare: a breve torneranno anche le zone arancioni. Come dichiarato da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Cusano Italia Tv, “l’enorme quantità di nuovi casi, incontrando una popolazione suscettibile troppo numerosa, sta progressivamente saturando gli ospedali. Di conseguenza, molte regioni si avviano verso la zona arancione entro fine mese”.
Cartebellotta: “Stiamo progressivamente riempiendo gli ospedali”
La preoccupazione di Cartabellotta è che presto gli ospedali possano andare in sofferenza: “Siamo di fronte a una variante estremamente contagiosa. Il problema è che questo elevatissimo numero di casi incontra una popolazione suscettibile che è ancora troppo numerosa. Abbiamo 2 milioni e 200mila bambini sotto i 5 anni che ancora non possiamo vaccinare, 8 milioni e 600mila persone non vaccinate in tutte le fasce d’età e 15 milioni di persone in attesa della terza dose. Questo fa sì che di fatto stiamo progressivamente riempiendo gli ospedali, sia in area medica sia in terapia intensiva”.
Cartabellotta: “Gli ospedali riusciranno a resistere a questa pressione?”
Nino Cartabellotta ha commentato anche le misure introdotte dl Governo: “La vaccinazione sta procedendo bene. Escludendo un piccolo ritardo sulle terze dosi nella prima parte dell’autunno, non si può rimproverare nulla a questo esecutivo. Tuttavia, a parte fidarsi della popolazione e aver messo l’obbligo delle mascherine FFP2, di fatto misure restrittive per frenare la crescita dei contagi non sono state introdotte e quindi i casi, con una variante così contagiosa, continuano a crescere. La domanda che tutti si pongono è: gli ospedali riusciranno nelle prossime settimane a resistere a questa pressione? Abbiamo già una situazione ospedaliera molto critica”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.