
Coronavirus, allentate ulteriormente le restrizioni dal 18 maggio
Sono ormai passati ormai oltre due mesi da quel 10 marzo, data in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sottoscrisse un DPCM secondo cui era stata posta la quarantena obbligatoria per l’Italia intera. Il provvedimento era stato necessario dal momento che il nuovo coronavirus, altrimenti detto covid-19 o ancora Sars-CoV2, si stava espandendo a macchia d’olio in tutto il nostro Paese, con un incremento non indifferente giorno per giorno. Dopo l’inizio della fase 2, in vigore dal 4 maggio, a partire da lunedì 18 maggio c’è stato un nuovo allentamento delle misure restrittive.
Misure allentate, ma non è un liberi tutti
Come è stato più volte ribadito nel corso degli ultimi giorni, ma anche delle ultime settimane e fin dagli inizi della fase 2 cominciata lunedì 4 maggio, il semplice fatto che le misure restrittive vengano allentate non deve venir preso come un messaggio da “liberi tutti”: il virus infatti non è stato ancora sconfitto e anzi ogni giorno contagia ancora centinaia di persone in tutta Italia. E’ quindi necessario non solo prendere coscienza e accettare il fatto che momentaneamente alcune abitudini di vita devono essere modificate, ma anche che la movida a cui eravamo abituati nei locali il venerdì e il sabato sera non possono più essere realtà fino a che il virus non sarà definitivamente sconfitto.
Conte e Speranza ribadiscono il bisogno di un nuovo lockdown nel caso in cui i contagi riprendano a salire
E’ su questo punto che il Governo Conte continua a fare leva. Stando infatti a ciò che riporta il sito “liberoquotidiano.it” il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza ribadiscono all’unisono che in caso di una nuova risalita dei contagi sarà necessario istituire un nuovo lockdown. Speranza in particolare commenterebbe la non chiusura come il “vanificare gli sforzi fin qui fatti” affinché la curva del contagio si abbassasse. L’intervento è stato reso necessario dal fatto che qualche dato che insospettisce il Governo già c’è, stando a ciò che riporta il medesimo sito.
Conte punta sulla responsabilità degli italiani
Ad alimentare le preoccupazioni del Governo, giungono le immagini di locali giovanili pieni di gente e senza mascherine, le stesse immagini che tra l’altro fanno impressione al Presidente del Veneto Zaia. Il Premier Conte avrebbe successivamente sottolineato che nonostante non vi sia più l’obbligo dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno della propria regione, bisogna responsabilizzarsi innanzi a un nemico invisibile indossando i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, importantissime per limitare il contagio.
Coronavirus, dati aggiornati in Italia al 20 maggio 2020
Sulla base dei dati diffusi dalla Protezione Civile nella giornata di oggi, mercoledì 20 maggio 2020, in Italia i casi di persone attualmente contagiate da Coronavirus risultano essere 62.752 (-2377 rispetto alla giornata di ieri). Le persone decedute dall’inizio dell’epidemia sono 32.330 (+161 rispetto a ieri), mentre i guariti/dimessi 132.282 (+2881). Le persone ricoverate in terapia intensiva, invece, risultano 676 (-40). In generale, il totale dei casi è di 227.364 (+0,3%).
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.