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Coronavirus, Crisanti sui numeri delle vittime: ’40 morti in terapia intensiva. Dove muoiono le altre persone?’

Crisanti si è posto una domanda: sei i morti al giorno nelle terapie intensive sono 40, dove muoiono le altre vittime?

Coronavirus, Crisanti sui numeri delle vittime: ’40 morti in terapia intensiva. Dove muoiono le altre persone?’
Coronavirus, Crisanti sui numeri delle vittime: '40 morti in terapia intensiva. Dove muoiono le altre persone?' - Foto Ansa

Coronavirus, Crisanti sui numeri delle vittime: ’40 morti in terapia intensiva. Dove muoiono le altre persone?’. I dettagli

Il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’università di Padova, si è posto un quesito sui numeri riguardanti le vittime del Covid in Italia. In media sono 40 i decessi in terapia intensiva al giorno. Crisanti si è chiesto dove muoiono le altre persone, nel corso dell’ultima puntata di Accordi e disaccordi. Riguardo i posti delle terapie intensive, Crisanti ha spegato: “Una persona rimane in media in terapia intensiva 20 giorni e ha una probabilità di decesso pari al 50%. Questo significa che ogni 20 giorni muoiono 800 persone in terapia intensiva, il che significa che muoiono 40 persone al giorno. Il professore in base a questi numeri si è chiesto dove muoiono le altre persone, come riporta ilgiornale.it.

Decessi anche al di fuori delle terapie intensive?

Crisanti si è posto una domanda: dove muoiono le altre 260 persone? I 300 morti non sono giustificati dai posti occupati in terapia intensiva. Il conduttore Sommi allora ha chiesto: “Cioè, lei vuole dire che ci sono morti annoverati come morti di Covid che sono al di fuori della terapia intensiva? Crisanti allora ha risposto: Certo, la matematica non è un’opinione, si vede in un attimo che è così“.

Le parole del presidente della Fiaso

La Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) ha pubblicato un report secondo cui il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato di Covid-19, quindi si trova in ospedale a causa di altre patologie. Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, ha dichiarato che si aspetta di dover affrontare un numero sempre più ampio di ricoveri per patologie non Covid in pazienti che però hanno comunque l’infezione.

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Covid-19, il bollettino del 16 gennaio

Seccondo il bollettino del Ministero della salute, la regione con il maggior numero di casi nelle ultime 24 ore si conferma la Lombardia con 26.773 contagi. Poi seguono Campania (+17.677), Emilia Romagna (16.408), Veneto (+13.094), e Lazio (+12.994). Domenica 16 gennaio in Italia sono stati registrati 149.512 casi e 248 decessi. I tamponi effettuati sono stati 927.846, con il tasso di positività al 16,1%. I ricoverati con sintomi sono 18.719 (+349). In terapia intensiva ci sono 1.691 persone (+14).

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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