Coronavirus, in arrivo il nuovo DPCM: tutte le misure in Italia a partire dal 16 gennaio
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e il Governo è al lavoro senza sosta, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico e l’Istituto Superiore di Sanità, per lavorare alle misure restrittive che entreranno in vigore in Italia a partire dal 16 gennaio. Sono già trapelati diversi dettagli su quanto accadrà dalla giornata di domenica 16 gennaio 2021. La cosa certa è che si va verso una revisione dei criteri per gli ingressi in zone rossa e arancione ed è confermato il divieto di spostamenti tra le regioni (anche se tra territori in zona gialla). La novità sarebbe invece il divieto di asporto dopo le ore 18, ormai quasi certo per i bar. “NO” DEL PREMIER CONTE AL LOCKDOWN TRA LE REGIONI
Stop all’asporto dopo le ore 18
La novità sembrerebbe essere lo stop all’asporto per i bar, un ulteriore restrizione che si andrebbe ad aggiungere a quelle già esistenti, come annunciato anche da Speranza. Stando a quanto si legge su va.news-republic.com, la novità è però una ulteriore stretta alla movida (divieto all’asporto per i bar dopo le 18 esteso praticamente a tutte le Regioni) e questo potrebbe alimentare ulteriori polemiche. Come già ribadito più volte, cambiano anche i parametri per la definizione delle fasce di rischio. Emergono anche delle altre novità per quanto riguarda visite a parenti o amici. Infatti, dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale è consentita la visita ad un’altra abitazione privata una sola volta al giorno dalle 5.00 alle ore 22.00, per un massimo di due persone. Leggi anche: POSSIBILE ZONA ROSSA PER UN MESE IN SICILIA, LE DICHIARAZIONI
Spostamenti tra regioni vietati
Un altra cosa che risulta certa, come detto, sono gli spostamenti tra le regioni che restano vietati fino al 15 febbraio, in possibile estensione fino al 5 marzo. Anche in questo caso, l’ordinanza sarà valida a prescindere dalla colorazione della regione. Chiaramente, le uniche eccezioni che consentiranno di spostarsi riguarderanno motivazioni di salute, lavoro o necessità. Tra i settori più colpiti dalla pandemia c’è quello degli impianti da sci, costretti alla chiusura nella parte finale del 2020 e che potrebbero dover attendere ancora prima di tornare al lavoro. Vediamo nel prossimo paragrafo cosa succede. Leggi anche: NUOVO DPCM, ECCO COSA CAMBIA
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Chiusi gli impianti da sci
La risalita della curva dei contagi infatti, come riportato da SkyTg24, starebbe inducendo il Ministro della Salute Roberto Speranza a “rimangiarsi la parola” con i gestori e lavoratori di impianti e attrazione sciistici e non consentire la riapertura prevista per il 18 gennaio. Nel prossimo DPCM, in uscita tra pochi giorni e in cui saranno contenute le regole da rispettare dal 16 gennaio a data da definire, probabilmente sarà indicato che gli impianti da sci dovranno rimanere chiusi a scopo precauzionale.
L’appello di Conte: “In arrivo un’impennata di casi, stringiamo i denti” | Le dichiarazioni del premier
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e il Governo sta facendo tutto il possibile, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico e l’Istituto Superiore di Sanità, per proteggere il Paese da un nuovo (e già previsto) incremento dei casi nelle prossime settimane. In realtà la curva epidemiologica si è già alzata da qualche giorno, come conseguenza degli spostamenti per il periodo natalizio, e lo scenario sembra essere chiaro. O almeno questo è ciò che pensa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Sta arrivando un’impennata di contagi – ha dichiarato il Premier al Tg3 – e non sarà facile ma dovremo essere pronti a fare altri sacrifici”.
Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.