Coronavirus e Green Pass, arriva il "no" del Premier Draghi a tamponi gratis o calmierati: ecco perché e la nuova ipotesi allo studio del Governo

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Covid-19, oggi è entrato in vigore il nuovo decreto Green Pass

In Italia prosegue la campagna di vaccinazione e continua ad infiammarsi il dibattito attorno al Green Pass: a tal proposito, nella giornata di oggi, venerdì 15 ottobre 2021, è entrato in vigore il il nuovo Decreto Green Pass  con il quale il Governo Draghi ha stabilito che solo i lavoratori in possesso della certificazione verde hanno la possibilità di accedere ai luoghi di lavoro (sia pubblici che privati). Alla vigilia di questa giornata così importante c'era il timore di assistere ad un Paese bloccato dalle proteste, ma finora tale rischio è stato scongiurato: allo stato attuale, infatti, si sono registrati dei disagi, ma la protesta è stata assolutamente pacifica e non si sono verificati disordini. CORONAVIRUS, ECCO QUAL È IL VACCINO MIGLIORE CONTRO I RICOVERI IN OSPEDALE: I RISULTATI DELLO STUDIO

Coronavirus, Draghi dice “no" a tamponi gratis o calmierati

In questi giorni da più parti sono arrivate richieste di tamponi gratis o calmierati per venire incontro alle esigenze di coloro che hanno deciso di non vaccinarsi. Al momento, però – come riportato da “Corriere.it" – la posizione del Premier Mario Draghi appare piuttosto ferma: l'ipotesi che si arrivi a tamponi gratuiti è considerata assolutamente impraticabile non solo perché viene ritenuta politicamente sbagliata, ma anche per una questione legata ai costi. La stima per le casse dello Stato, infatti, sarebbe di almeno 500 milioni di euro al mese da spendere per garantire i tamponi gratuiti. Al momento, inoltre, è stata esclusa anche la possibilità di calmierare ulteriormente il prezzo dei tamponi. CORONAVIRUS, MATTEO BASSETTI SI SCAGLIA CONTRO IL GREEN PASS: ECCO TUTTI I DETTAGLI

L'ipotesi alla quale sta lavorando il Governo Draghi

In questo momento, dunque, la posizione del Governo guidato da Mario Draghi appare piuttosto ferma: no a tamponi gratis o calmierati. Secondo quanto riportato da “Corriere.it", l'unica strada che viene valutata in queste ore dall'esecutivo è quella che vede un intervento da parte del Governo finalizzato ad allargare il credito d'imposta delle imprese che decidono di sostenere il costo dei tamponi dei propri dipendenti. Allo stato attuale, infatti, il credito è pari al 30% e potrebbe essere ampliato fino al 50%. Al momento, però, le valutazioni sono ancora in corso e non risulta essere stata assunta alcuna decisione definitiva. Nella pagina successiva potrete leggere l'ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile. CORONAVIRUS, NUOVA PROPOSTA DEL GOVERNATORE: INTRODURRE ZONE VIETATE AI NON VACCINATI

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