Coronavirus, Omicron meno grave: il nuovo studio
La variante Omicron è probabilmente la più contagiosa individuata finora: sono ormai circa 200mila i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia ogni giorno. Fortunatamente, però, questo ceppo del virus provoca una malattia meno grave. Già diversi studi hanno confermato questa tesi, ora avvalorata da una nuova ricerca. Si tratta, come riporta Ansa.it, di una ricerca di studiosi americani su circa 70mila pazienti positivi al Covid.
Rischio più basso di ricovero, di finire in terapia intensiva e di morte
La ricerca in questione, non ancora verificata dai colleghi, ha dimostrato un rischio di ospedalizzazione e di decessi sensibilmente ridotto, indipendentemente dal livello di immunità nella popolazione, con la variante Omicron rispetto a quella Delta. Le persone infettate con Omicron, secondo lo studio, hanno un rischio di essere ricoverate pari alla metà in meno rispetto a quelli contagiati da Delta. Il rischio di finire in terapia intensiva cala del 75%, quello di morire di oltre il 90%.
I dati
Questo studio fa senza dubbio tirare un sospiro di sollievo e ci dice che probabilmente il virus sta diventando endemico. Tra le oltre 52mila persone con Omicron, stando ai risultati dello studio, nessuna ha avuto bisogno di un respiratore artificiale, contro 11 tra i 17mila con Delta. Cala anche la durata media del ricovero: 1,5 giorni con Omicron, 5 Delta. La ricerca in questione è stata condotta da ricercatori dell’Università di California, Berkeley, Kaiser Permanente e i Cdc, e corrobora i dati accumulati da altri Paesi.
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Lo studio USA su Omicron
Studi precedenti avevano già messo in luce la minore virulenza della variante Omicron: secondo una ricerca effettuata negli Stati Uniti, questo ceppo è il più contagioso della storia ma provoca una malattia meno grave. Questo perché Omicron ha maggiori probabilità di infettare la gola rispetto ai polmoni. Diversi gli studi già pubblicati in merito e altri arriveranno senza dubbio nelle prossime settimane.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.