Coronavirus e scuola, approvate le nuove regole: ecco cosa cambia
Covid-19, nella giornata di ieri il Governo ha approvato il decreto contenente le nuove regole per la scuola: ecco le novità
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Coronavirus, approvato il decreto con le nuove regole per la scuola
Detto, fatto: il Governo aveva intenzione di semplificare le regole anti Covid per la scuola e in tal proposito ieri è stato approvato un decreto specifico. Le misure, come riporta Corriere.it, entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, presumibilmente entro lunedì. L'obiettivo delle nuove regole è quello non solo di semplificare le regole ma anche di limitare l'uso della didattica a distanza, prediligendo sempre di più quella in presenza.
Le novità in arrivo
Cosa prevedono, quindi, le nuove regole per la scuola? Queste le principali misure: non ci sarà più la dad per i vaccinati, salvo alle materne (dove si va tutti in dad al quinto caso); quarantena ridotta per i non vaccinati: si passa da 10 a 5 giorni; vaccinati a casa solo se positivi al Coronavirus: da elementari a superiori, in caso di contagi in classe scatta l'autosorveglianza per i vaccinati, i guariti e gli esenti dalla vaccinazione (obbligo di Ffp2, ma potranno continuare ad andare a scuola).
Non vaccinati, tamponi: ecco cosa cambia
Per i non vaccinati, in caso di contatti di positivo, la quarantena scatta al secondo contagio per medie e superiori, al quinto contagio per materne ed elementari; per medie e superiori la dad per i non vaccinati sarà di 5 giorni. Per quanto riguarda i tamponi, in caso di isolamento a causa di contagio in classe si potrà tornare a scuola al termine dei 5 giorni con esito di tampone molecolare o antigenico, anche in farmacia (con la prescrizione del medico di base o del pediatra il tampone è gratuito). Scompare il doppio tampone, mentre nei nidi la quarantena passa da 10 a 5 giorni e scatta dal quinto contagio.
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Semplificazione ed esigenze delle famiglie
L'obiettivo dichiarato del Governo era la semplificazione e le nuove norme vanno in tal senso. La didattica integrata, ovvero metà classe a scuola e l'altra a casa, come spiegato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi non funziona alle elementari; c'era anche l'intenzione, secondo la ministra della Famiglia Elena Bonetti, di venire incontro alle esigenze delle famiglie, spesso bloccate dalle ocntinue quarantene dei figli piccoli.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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