Coronavirus e Scuole, il calendario del prossimo anno potrebbe essere stravolto: si va verso l'inizio anticipato a settembre

Covid-19, Mario Draghi riporta la scuola al centro del dibattito: l'inizio del prossimo anno sarà anticipato? Le proposte

Coronavirus e scuole- Foto Pixabay
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Coronavirus e Scuole, il calendario del prossimo anno potrebbe essere stravolto: inizio anticipato a settembre?

La scuola torna finalmente ad essere una priorità per il nuovo governo. Nel discorso di Mario Draghi in Senato il pianeta scuola con tutte le sue complessità viene trattato come elemento imprescindibile per la ricrescita del Paese. Mario Draghi ha ottenuto la fiducia del Senato ed ha parlato a lungo di scuola, una cosa inedita. Nel suo discorso ha affermato che nel corso dell’ultimo anno la didattica a distanza ha garantito la continuità dell’apprendimento, ma ha anche lasciato indietro molti studenti. Un dato può forse chiarire le difficoltà di questo percorso su 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 ragazzi hanno potuto usufruire della didattica a distanza. Leggi anche Coronavirus, Sileri: “Lockdown non necessario ma guerra al virus. Alcune regioni…”

Ecco le prossime tappe

Occorre perciò rientrare in classe, ma farlo in sicurezza e adeguare le soluzioni alle problematiche locali. Si deve perciò valutare il livello di apprendimento dei ragazzi ed adottare provvedimenti mirati a ridurre eventuali lacune formative. Il prossimo primo marzo hanno inizio i test Invalsi per le quinte superiori, tra aprile e maggio saranno coinvolte invece le medie e le elementari, una prova utile per definire i livelli di istruzione. Una decisione importante riguarda poi la maturità del 2021, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi sta lavorando ad un tavolo tecnico per l’elaborazione di una proposta da sottoporre all’attenzione di esperti, sindacati e Regioni. Leggi anche Coronavirus, vaccini al personale scolastico: chiuse tutte le scuole in una regione italiana. I dettagli

Le prime proposte per ristrutturare la scuola

La prima proposta di Draghi non ha riscosso consensi. L’idea era quella di prorogare l’anno scolastico fino alla fine di giugno, ma in alcune zone del nostro Paese il caldo è insopportabile già a fine maggio ed inoltre docenti e studenti sono piuttosto stanchi di vedere sempre cambiati i ritmi scolastici e quindi di non poter fare alcuna programmazione. Si discute perciò di iniziare il prossimo anno scolastico 2021-2022 all’inizio di settembre e di svuotare le graduatorie per non avere più cattedre senza docenti e stabilizzare il sistema scuola definitivamente. Un altro aspetto all’attenzione del Ministro Bianchi e di Mario Draghi è la riforma degli Istituti Tecnici Superiori che è attesa da anni. Leggi anche Coronavirus, possibile svolta: una regione italiana va verso la zona bianca. Ecco tutti i dettagli

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Gli investimenti necessari

I nuovi finanziamenti che arriveranno attraverso il Recovery Fund sono di venti volte maggiori rispetto a quanto veniva investito negli Its prima della pandemia. Una cifra da capogiro che, se ben impiegata, consentirà ai ragazzi una formazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro. Si potrà perciò investire in tecnologie, laboratori e nell’orientamento per creare un rapporto saldo tra scuola e lavoro. I sindacati hanno apprezzato il discorso di Mario Draghi e sono concordi nel ritenere la didattica in presenza un dato imprescindibile per la formazione dei ragazzi, chiedono però una scuola sicura.

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Quali sono i punti cruciali

Bisogna infatti, rafforzare il trasporto scolastico, creare dei presidi sanitari all’interno dei singoli istituti e aggiornare i protocolli per le varianti del virus. La scuola va considerata quindi nella sua totalità non dimenticando che spesso le realtà locali sono particolari e quindi richiedono attenzioni specifiche. Un lavoro immane e non molto tempo per portarlo a termine.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.