Coronavirus e Variante inglese, ecco le nuove indicazioni per i test rapidi
I timori per la variante inglese hanno indotto il Ministero della Salute a disporre nuove indicazioni per i test rapidi
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Variante inglese, ecco le nuove indicazioni per i test rapidi disposte dal Ministero della Salute
Non deve sorprendere che il Coronavirus SARS-CoV-2 presenti delle varianti: si tratta infatti di un comportamento tipico dei virus a RNA quale è, appunto, il Covid-19. Ne sono state osservate diverse sin dall'inizio della pandemia, ma soltanto alcune di esse suscitano preoccupazione nel mondo scientifico per la loro maggiore trasmissibilità o patogenicità. Rientra fra questi casi la variante VOC 202012/01 nota al pubblico come “variante inglese" per essere stata osservata per la prima volta proprio nel Regno Unito a settembre del 2020. Questa mutazione ha mostrato in breve tempo la sua capacità di diffusione: gli ultimi studi confermano che in Italia riguarda il 20% dei contagi e sembra destinata a divenire dominante. Da leggere anche Coronavirus, le prime mosse del presidente Draghi su Ristori e blocco licenziamenti.
La nuova circolare sui test rapidi
Sebbene non sembri mettere in dubbio l'efficacia dei vaccini disponibili, la variante UK del Coronavirus impone decisioni e comportamenti adeguati. Per questo il Ministero della Salute ha emesso una nuova circolare relativa all'utilizzo dei test rapidi con lo scopo di individuarla con rapidità e sicurezza. Come le varianti brasiliana e sudafricana, anche quella inglese presenta mutazioni della proteina S, responsabile del legame tra il virus e le cellule. Ciò non dovrebbe compromettere la validità dei risultati dei test antigenici rapidi attualmente in uso giacché questi monitorano la proteina N.
L'utilità dei test per gli screening di massa
Il Ministero ha sottolineato l'utilità dei test antigenici che hanno come bersaglio un complesso di geni virali tra i quali anche il gene S: alla positività del test ai target non-S corrisponderebbe infatti la negatività alla proteina S mutata, priva di alcune specifiche sequenze di RNA. Ciò sarebbe d'ausilio nell'individuazione della variante VOC 202012/01. Avendo ben presente la diversa sensibilità analitica dei test rapidi disponibili, si raccomandano comportamenti adeguati ai diversi contesti. Test con specificità pari almeno al 97% e sensibilità ≥90% sono necessari per gli screening di massa e i controllo dei soggetti asintomatici, al fine di garantire la certezza del risultato.
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La positività va confermata con i test molecolari
Nei casi di positività in contesti a bassa prevalenza, il Ministero sottolinea l'esigenza di un'ulteriore conferma attraverso test molecolari o test antigenici di tipologia diversa, capaci di evidenziare eventuali falsi positivi. In presenza di soggetti con sintomi o con link epidemiologici con casi di Covid-19, gli esiti negativi devono essere convalidati attraverso l'utilizzo di test antigenici di laboratorio non rapidi o test rapidi con lettura in fluorescenza: per la loro elevata specificità e sensibilità offrono maggiori garanzie di precisione e sono particolarmente indicati quando sia necessario prendere decisioni sanitarie urgenti.
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