L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto uno studio: ecco chi sono i reinfettati e quale vaccino è più “fragile”
Il coronavirus è molto lontano dalla sua “estinzione”: la diffusione di Omicron, e delle sue innumerevoli sottovarianti, sta mettendo a rischio l’efficacia dei vaccini colpendo sempre più persone in tutto il mondo. Certamente a fare la differenza tra l’avere sintomi ma rimanere a casa e l’essere ricoverati in terapia intensiva (o perdere proprio la vita) sono proprio i sieri anti Covid, ovvero l’essersi sottoposti alla vaccinazione, ma i casi di reinfezione stanno aumentando sempre di più. Quali sono dunque i soggetti più a rischio? E c’è davvero differenza tra l’aver fatto un vaccino o l’altro? Ce lo spiega l’Istituto Superiore di Sanità in un rapporto ben preciso.
Il rapporto dell’ISS: vaccini e gruppo di reinfettati
“L’analisi del rischio di reinfezione – spiegano gli esperti dell’ISS – a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1) soprattutto in determinate categorie”. Si tratta dei non vaccinati e di chi ha ricevuto solo due dosi di vaccino (senza booster), ma anche dei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi tra i 90 e i 210 giorni precedenti. Stando ai dati a “popolare” questo gruppo di nuovi reinfettati sono le donne e le persone di età tra i 12 e i 49 anni. Per quanto riguarda il vaccino, invece, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista Nature, il 61% dei reinfettati aveva vaccino Pfizer contro il 39% di chi ha fatto Moderna.
Il bollettino di lunedì 9 maggio 2022
Nelle ultime 24 ore sono stati 17.155 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 30.804. I tamponi effettuati sono 126.559 (ieri 203.454). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 13,5% (ieri era al 15,1%). Sono 84 i morti (compresi alcuni riconteggi), 7 posti letto in più occupati in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 9 maggio.
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Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.