Spostamenti tra regioni e decisioni del governo
La crisi di governo e il possibile insedio del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi stanno destabilizzando l’intera nazione italiana, in un momento particolarmente delicato sui fronti salute, economia e politica. Il 15 febbraio scadrà l’attuale normativa che dispone il divieto di circolazione della popolazione al di fuori del proprio territorio regionale (mentre tutte le altre misure proseguiranno fino al 5 marzo, stando all’ultimo Dpcm). Il governo Conte dimissionario probabilmente non si pronuncerà in merito alle future disposizioni, ma qualora il nuovo governo non avrà ancora i pieni poteri si potrebbe creare un temporaneo “liberi tutti”, pericoloso per la salute dei cittadini e per la situazione sanitaria all’interno degli ospedali italiani. Da leggere anche Coronavirus,impennata di positivi in Abruzzo.
Coronavirus e regioni: come si coloreranno nei prossimi giorni
Se il ministro della Salute Roberto Speranza dovesse mantenere l’incarico pubblico anche con il nuovo governo, probabilmente resterà in vigore l’attuale classificazione delle regioni con i colori rosso, arancione e giallo. Ipotizzando questo scenario, e in base ai dati attuali, le regioni che nei prossimi giorni potrebbero cambiare colore sono tante, ma questa volta le circostanze potrebbero portare alla disposizione di nuove zone rosse. Le regioni Abruzzo e Umbria rischiano la zona rossa in seguito alla scoperta di numerosi casi di Covid-19 della variante brasiliana.
Chiesto un lockdown per tre settimane
Riguardo l’Umbria, si attende nelle prossime ore la conferma dei dati per comprendere se è necessario disporre fin da subito la zona rossa per le province di Perugia e Chieti, all’interno delle quali la curva epidemiologica degli ultimi giorni ha creato nuovamente preoccupazione. L’incremento improvviso di contagi in Alto Adige ha spinto il Presidente della Regione Arno Kompatscher a richiedere un lockdown per almeno tre settimane consecutive. Questi scenari, al momento circoscritti in zone delimitate del territorio italiano, potrebbero essere il primo campanello d’allarme per l’imminente arrivo della terza ondata di contagi dal virus Sars CoV2.
La curva dei contagi è crollata in Veneto
La diffusione delle varianti inglese e brasiliana ha creato nuovi focolai e allarme sia tra la popolazione che tra gli alti funzionari delle istituzioni pubbliche. Una situazione inconsueta sta accadendo nella regione Veneto, dove negli ultimi giorni la curva epidemiologica sta letteralmente crollando. Nonostante questi dati facciano sperare in un miglioramento della criticità in ambito sanitario, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è mostrato preoccupato che questo possa spingere la popolazione ad allentare le misure di prevenzione.
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