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Coronavirus, ecco la nuova scoperta che chiarisce quanto dura l’immunità negli infetti

Ecco i risultati di un sorprendente studio scientifico che ha rivelato la durata media degli anticorpi nei soggetti che hanno contratto il Covid

Coronavirus, ecco la nuova scoperta che chiarisce quanto dura l’immunità negli infetti
Covid-19, ecco quanto dura l'immunità secondo uno studio britannico (foto: Pixabay)

Lo studio di Uk Biobank che rivela la durata dell’immunità nei soggetti che hanno contratto il Covid

Il governo di Boris Johnson ha finanziato uno studio scientifico sullo sviluppo e la durata degli anticorpi dopo l’infezione naturale da Covid-19. Dall’indagine è emerso che l’immunità può proteggere per molti mesi. Una scoperta che offre indicazioni anche sulla protezione che possono offrire i diversi vaccini. La Uk Biobank è un database biomedico che studia lo sviluppo delle malattie su larga scala. Gli scienziati inglesi hanno pubblicato i risultati relativi ad un’indagine sull’immunità in seguito al Covid-19. Da leggere anche Coronavirus, nuovo focolaio  in un ospedale del Nord Italia: positivi pazienti e personale sanitario.

I dati rivelati dallo studio

Lo studio rivela che dopo tre mesi dall’infezione naturale, il 99% dei partecipanti conserva ancora gli anticorpi da Sars-Cov-2, mentre dopo 18 mesi la percentuale scende all’88%. Un dato che è piuttosto confortante per la salute pubblica, anche perché gli scienziati sostengono che questi risultati siano assimilabili all’immunità fornita dai vaccini. La ricerca effettuata da Uk Biobank ha coinvolto 20.000 persone che sono state sottoposte a diversi controlli dal mese di maggio a dicembre del 2020. L’indagine è stata articolata attraverso una raccolta dei dati mensile e tutti i partecipanti oltre a fornire un campioni di sangue, hanno dato indicazioni precise circa i sintomi della malattia.

Come è stato condotto lo studio

Lo studio si è concentrato sulla sieroprevalenza tra gli individui, cioè sulla percentuale di persone che ha sviluppato gli anticorpi per proteggersi dall’infezione. Una ricerca, quindi, molto accurata dalla quale emerge che non ci sono differenze di genere per quello che riguarda gli anticorpi. Uomini e donne pertanto, non presentano alcuna peculiarità rispetto all’immunità. Ciò che varia invece è la sieroprevalenza in rapporto all’età. Il campione rivela infatti, che i giovani immuni sono il 13,5%, dato che per gli over 70 scende al 6,7%. Gli anziani si confermano quindi, più fragili anche per quello che riguarda la durata degli anticorpi.

Le conseguenze della ricerca inglese sull’immunità

La direttrice scientifica di Uk Biobank è la professoressa Naomi Allen che sottolinea l’importanza di proseguire lo studio per avere dati ulteriori a conferma dei risultati della prima indagine. La comunità scientifica pertanto, non ha ancora fornito elementi certi sulla durata degli anticorpi. I soggetti immuni inoltre, benché protetti dal virus, possono sempre contagiare il prossimo. È quindi molto importante continuare ad adottare tutte le misure previste per contenere la diffusione del Covid-19, anche se si è stati già contagiati dal virus e si hanno gli anticorpi. Il Ministro della Salute del governo britannico, James Bethell, si mostra perciò ancora molto prudente e spinge la popolazione ad avere comportamenti responsabili sempre più necessari, anche a causa della diffusione della variante inglese.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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