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Coronavirus, ecco le 5 cose da non fare se si sospetta di avere sintomi del virus

Dalla mascherina alla quarantena e ai "metodi alternativi": gli errori da non commettere assolutamente si sospetta di esser stati contagiati (o per evitare il virus)

Coronavirus, ecco le 5 cose da non fare se si sospetta di avere sintomi del virus
Tourists wear face masks as they walk in central Rome, Italy, 04 March 2020. The coronavirus is expected to cost Italy's tourism sector 7.4 billion euros in losses in the upcoming trimester - March 1-May 31 - with an estimated loss of 31.625 million tourists over that quarter, the confederation representing businesses in the sector Confturismo-Confcommercio said on Wednesday. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Coronavirus, ecco le 5 cose da non fare se si sospetta di avere sintomi del virus

Coronavirus, ormai non si parla d’altro: il COVID-19, partito dalla Cina ma ormai diffusosi in tutto il mondo e ovviamente anche in Italia, sta mettendo in ginocchio stati interi e le loro popolazioni. Nell’attesa che le autorità sanitarie competenti sviluppino un vaccino o una cura in grado di sconfiggere definitivamente il virus, ecco 5 errori da non fare (riportati da LiveScience.com) quando si rischia o si sospetta di esser stati contagiati.

La auto quarantena

La prima regola quando si accusano febbre, tosse e mal di gola è rimanere a casa, non uscire per evitare di contagiare gli altri. Se si tratta di classica influenza “poco male”, se invece si è affetti da coronavirus è un bel problema. La auto quarantena dunque è fondamentale per guarire al meglio (in pochi giorni) e non trasmettere nulla ad altre persone. Come si fa a capire se siamo colti da influenza o coronavirus? Contattare il numero 1500, gli operatori sanitari vi raggiungeranno a casa e vi sottoporranno alla prova del tampone: se risulterete negativi vi basterà stare a riposo perché avete solo un po’ di sindrome influenzale, se risulterete positivi è un’altra storia e dovrete assolutamente rispettare lo stato di quarantena.

Non credere ai medici

I medici italiani sono tra i migliori al mondo, benché se ne dica della lentezza nei pronto soccorsi nazionali e degli altri vari disagi della nostra sanità: dunque l’errore più clamoroso che possiate fare è non seguire i consigli dei dottori e non credere alle loro parole. Sono sicuramente più affidabili delle varie bufale che si trovano sul web, le fake news per accumulare accessi.

Non cercare trattamenti alternativi

Il vaccino per il coronavirus (ancora) non esiste: si tratta di un virus completamente nuovo su cui gli scienziati di tutto il mondo sono ininterrottamente al lavoro per trovare una cura. É inutile, dunque, cercare “trattamenti alternativi” per questa malattia, non esiste un “rimedio della nonna” per il coronavirus, ma semplicemente rispettare le disposizioni governative e sanitarie per liberarsi al più presto di questa malattia, se si viene contagiati.

Non rispettare i dieci suggerimenti delle autorità

L’Istituto Superiore della Sanità Italiana e il Ministero della Salute hanno rilasciato un vademecum di dieci consigli, suggerimenti e indicazioni per evitare il coronavirus e sfatare alcuni tabù. Eccolo:

1 – Lavarsi spesso le mani
2 – Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3 – Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se non sono pulite
4 – Coprire bocca e naso se si starnutisce
5 – Non assumere antibiotici o antivirali se non sono stati prescritti dal medico
6 – Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
7 – Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate
8 – I prodotti Made in China e i pacchi provenienti dalla Cina non sono pericolosi
9 – Contattare il numero verde 1500 se si ha febbre/tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni
10 – Gli animali da compagnia non diffondono il coronavirus

Non accumulare mascherine respiratorie

Ultimo, ma non ultimo in ordine di importanza, non bisogna fare incetta di mascherine protettive: diversi stati hanno vietato l’export di questi prodotti all’estero, in modo da proteggere le rispettive popolazioni, ma acquistare 10 mascherine a testa (se si vive da soli o il nucleo familiare è composto da meno persone) non è corretto nei confronti degli altri e di chi magari può averne bisogno e, a causa di questi aggiornamenti, non ne trova. E soprattutto, la mascherina va indossata solo se si è malati o ci si trova a stretto contatto con soggetti che hanno contratto il coronavirus.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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