
Coronavirus, ecco le regioni che sono tornate in zona rossa: la nuova divisione in fasce di colore
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e, nonostante la curva epidemiologica sia in lieve flessione, il numero dei positivi giornalieri resta alto. Il Governo è comunque costantemente al lavoro per arginare la diffusione del contagio (l’esecutivo sta lavorando alle misure del prossimo Dpcm, attivo da dopo il 6 aprile) e riavvicinare il Paese alla normalità. Anche perché nella maggior parte delle regioni la situazione è da tenere sotto controllo, tant’è vero che lo Stivale sarà interamente “rosso-arancione” almeno fino al mese di maggio per poi procedere a un sensibile allentamento delle misure restrittive (in relazione a una netta accelerazione nella campagna di vaccinazione di massa). Ma vediamo quali sono le regioni che da oggi, lunedì 29 marzo 2021, tornano in zona rossa in seguito all’analisi dei dati sugli indici Rt locali. ECCO QUANDO POTREBBE ESSERE ABOLITO IL COPRIFUOCO
Le regioni in zona rossa
Le regioni Toscana, Calabria e Valle d’Aosta, dunque, dal 29/3 si trovano nella fascia di rischio più alta e si aggiungono al folto gruppo già composto da Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania, Marche, Provincia Autonoma di Trento e Puglia (quest’ultima in zona rossa rafforzata). In zona arancione si trovano invece Liguria, Lazio (dal 30 marzo), Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sicilia, Sardegna e Provincia Autonoma di Bolzano (anche qui in vigore misure più rigide). Non esistono, come detto, né zone gialle né tantomeno bianche.
Il bollettino coronavirus di lunedì 29 marzo 2021
Sono 12.916 i nuovi contagi di Covid-19 in Italia (ieri 19.611), a fronte di 156.692 tamponi giornalieri effettuati (ieri 272.630). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è all’8,2% (ieri 7,19%). Sono 417 le vittime registrate in 24 ore. Le terapie intensive salgono a 3.721 (+42), con 192 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 29 marzo sulla situazione coronavirus in Italia. DPCM DRAGHI, ECCO COSA SI POTRÁ FARE A PASQUA E PASQUETTA
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Coronavirus, l’annuncio di Sileri: “A maggio Italia tutta gialla con qualche zona bianca”. Le parole del viceministro
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e l’unica svolta in questa situazione di crisi, che si protrae ormai da oltre un anno, sembra essere rappresentata dai vaccini: solo con un’accelerazione nella campagna di vaccinazione di massa, infatti, ci si potrà avvicinare al ritorno alla normalità in attesa che il Covid-19 venga definitivamente sconfitto. C’è ancora tanta strada da fare per rimettere le cose a posto ma tra le forze di Governo non manca l’ottimismo. Al punto che Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ha auspicato un netto miglioramento già dal mese prossimo. Ecco cosa ha detto in un’intervista per il quotidiano Il Corriere della Sera.
Cosa ha detto Sileri
Sileri, infatti, ha spiegato che “il trend è in miglioramento, segnale che le misure stanno funzionando. Ma dobbiamo scendere di molto con l’Rt, l’indice di contagiosità. Ci servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone. A metà aprile 14-15 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose“. E poi la “bomba” a sorpresa: “Facciamo un ultimo sforzo e poi, se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l’Italia sarà in giallo e qualche regione anche in bianco”. Un’Italia giallo-bianca tra un mese sembra comunque (al momento) uno scenario fin troppo ottimistico, ma dipenderà da due fattori: la responsabilità di tutti gli italiani e una svolta nella somministrazione dei vaccini.
Sileri sui vaccini
E proprio riguardo gli “antidoti” al coronavirus Sileri ha fatto presente che “c’è stato un notevole incremento tra la prima dose e la seconda, segno che di vaccini ne sono arrivati molti. Il 50% degli anziani ha ricevuto almeno una dose e il 23& la seconda. È chiaro che ci sono squilibri tra Regioni ma tra due settimane il 50% avrà ricevuto le due dosi e l’80% una dose. Ripetere l’immunizzazione l’anno prossimo? Questo non si può escludere MA a quel punto avremo abbondanza di vaccini”.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.