Coronavirus, ecco quali regioni cambieranno colore dal 10 maggio

L'Italia sarà interamente gialla (con pochissime regioni in arancione) dal 10 maggio: tutti i dettagli sulla nuova situazione coronavirus

Caos scuole a Roma, mancano 800 docenti - Foto Ansa.it
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Coronavirus, ecco quali regioni cambieranno colore dal 10 maggio

Ora è ufficiale: da lunedì 10 maggio (e almeno per due settimane), come riportato da SkyTg24, nel nostro Paese non ci saranno zone rosse ma solo regioni in giallo e una manciata in arancione. L'ufficialità è stata data dal Ministro della Salute Roberto Speranza. L'indice Rt nazionale è lievemente cresciuto dopo le riaperture del 26 aprile (ora è a 0.89) ma nei singoli territori la situazione sta migliorando. Vediamo il quadro completo. NEWS VACCINI, ECCO COSA SI POTRÁ FARE DAL 10 MAGGIO

Le nuove zone gialle e arancioni

La Valle d'Aosta, unica regione in zona rossa fino a domenica 9/5, passerà in arancione e raggiungerà la Sardegna e la Sicilia che resteranno in questa fascia almeno per altri sette giorni. Tutto il resto d'Italia sarà giallo. Brivido per Veneto e Campania che hanno seriamente rischiato di retrocedere in zona arancione: in questi due territori i numeri da coronavirus sono cresciuti in maniera più consistente rispetto alle altre regioni ma, per il momento, non abbastanza da inasprire le restrizioni. ADDIO AL COPRIFUOCO ALLE 22: ECCO DA QUANDO

Il bollettino di venerdì 7 maggio 2021

Sono 10.554 i nuovi contagi di Covid-19 in Italia (ieri 11.807), a fronte di 328.612 tamponi giornalieri effettuati (ieri 324.640). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 3,2% (ieri 3,6%). Sono 207 le vittime registrate in 24 ore. Le terapie intensive sono 2.253 (-55), con 109 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute di venerdì 7 maggio sulla situazione coronavirus in Italia. RIAPRONO ANCHE PALESTRE E PISCINE: ECCO DA QUANDO

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Coronavirus, nuova circolare del Ministero della Salute sui vaccini: ecco l'importante novità

La campagna di vaccinazione del coronavirus prosegue a ritmi sostenuti e sono sempre di più i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose dei quattro sieri riconosciuti dall'Ema: tra antidoti a Mrna messaggero (Pfizer e Moderna) e virus a vettore virale (AstraZeneca e a brevissimo anche Johnson&J0hnson) l'Italia viaggia su numeri che si avvicinano alle 500mila somministrazioni al giorno. Ora servirebbe però un'ulteriore svolta per non portare la faccenda troppo per le lunghe. Da qui, come riportato da SkyTg24, il suggerimento del Comitato Tecnico Scientifico di allungare i tempi tra la prima e la seconda dose di due di questi vaccini per permettere a più soggetti possibili di avere almeno la prima in tempi brevi.

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Cosa succederà con Pfizer e Moderna

Si tratta dei vaccini Pfizer e Moderna. Secondo le direttive originarie degli esperti, l'intervallo di tempo ideale che dovrebbe trascorrere tra la prima e la seconda dose Pfizer è di 21 giorni, per quanto riguarda Moderna invece 28. Con una nuova circolare del Ministero della Salute però si raccomanda di allungare a 42 il numero di giorni che può passare tra la prima e la seconda dose di questi due sieri. “La somministrazione della seconda dose – recita infatti la circolare – entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione di entrambi i vaccini conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia Covid grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%)". In questo modo quindi, come anticipato, entro qualche mese una grandissima parte di italiani potrebbe ricevere la prima dose ed essere più protetta dalle forme più pericolose del Covid-19. In attesa del richiamo.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.