Coronavirus, eseguito in Germania un concerto test per verificare come si diffonde il virus nei grandi eventi

Coronavirus, organizzati a Lipsia tre concerti-test per capire come si diffonde il virus durante i grandi eventi di massa

Coronavirus, organizzato un concerto test per capire come si diffonde il virus
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Il concerto test è stato eseguito a Lipsia, i risultati saranno disponibili tra alcune settimane

Circa 2.000 persone hanno assistito a un concerto nella città di Lipsia organizzato da una equipe di scienziati che attraverso questo esperimento sociale hanno studiato il rischio di trasmissione del virus durante i grandi eventi. L'esperimento si è svolto nella giornata di sabato dove tante persone di ogni è eta hanno assistito a tre concerti in una grande arena per studiare il comportamento della folla e valutare il rischio associato allo svolgimento di questo tipo di eventi in futuro. Il progetto, chiamato RESTART-19, è stato organizzato dalla facoltà di medicina dell'università “Martin Lutero” di Halle-Wittenberg.

Come sono state reclutate le cavie

Michael Gekle, decano della facoltà, al sito DW ha raccontato che questi dati dati daranno un grosso contributo “alle decisioni nazionali sull'opportunità di organizzare o meno determinati eventi”. L'evento organizzato sabato mattina si è svolto dopo che gli stessi scienziati avevano lanciato un appello pubblico, alcuni mesi fa, per reclutare almeno 4000 “cavie". I volontari che hanno accettato si sono messi in fila ai cancelli della Quaterback Immobilien Arena di Lipsia per partecipare alle varie simulazioni previste dallo studio. Ognuno dei partecipanti è stato sottoposto ad un test per il Covid-19 due giorni prima dell’evento. Infatti la condizione principale per partecipare agli eventi è proprio quella di non essere contagiati e di non manifestare sintomi riconducibili al coronavirus. Sono stati esclusi dall'esperimento di massa anche le persone di ritorno da paesi a rischio.

Come si è svolto l'esperimento

Dopo aver misurato la temperatura ad ogni partecipante, gli organizzatori hanno consegnato a ognuno di loro una mascherina FFP2, un dispositivo per tracciare i loro movimenti e un disinfettante mescolato con una sostanza fluorescente per rintracciare le superfici che i partecipanti hanno toccato nel corso della giornata. In tutto sono stati tre i concerti ai quali hanno partecipato le “cavie".  Tre eventi con modalità diverse: uno senza distanziamento tra gli spettatori ma con l'obbligo di indossare la mascherina, un altro con più precauzioni e più distanziamento, un altro senza né restrizioni né distanze. Si è anche fatto ricorso ad una macchina per il fumo per analizzare lo spostamento dell'aria.


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Saranno necessarie diverse settimane per conoscere gli esiti

La prima parte dell'esperimento è riuscita, ma adesso saranno necessarie diverse settimane per analizzare i dati raccolti durante l'esperimento e i risultati saranno resi pubblici a settembre, come ha avuto modo di chiarire il direttore dello studio Stefan Moritz, che si è detto “molto soddisfatto della qualità dei dati raccolti“. Gli organizzatori del test hanno speso circa 1 milione di euro per organizzare l'evento. Anche le università australiane, belga e danese hanno manifestato il proprio interesse per organizzare dei test simili.

Non sono mancate le critiche, incentrate sul fatto che l'esperimento non riflette le condizioni reali dei normali concerti (l'utilizzo della mascherina, per esempio, ma anche il consumo di alcolici). Le autorità sanitarie si sono opposte al fatto di consentire il consumo di alcol durante i concerti-test. In questo maniera il test non ha comunque rispecchiato fedelmente il contesto normale di un evento di massa. Ad esibirsi durante il concerto è stato il cantante tedesco Tim Bendzko, anche lui molto soddisfatto dell'esperienza.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.