
Una festa a Nicosia mette in pericolo un’intera comunità: ecco cosa è successo
A Capizzi, in provincia di Messina c’è un nuovo focolaio. All’origine dell’ennesima emergenza sanitaria c’è probabilmente una festa privata a cui hanno partecipato circa 150 invitati. Il focolaio nasce da un party che si è svolto poco prima di Natale a Nicosia, in provincia di Enna. Le feste in violazione delle normative per il contenimento del Covid-19 sono diffuse. Da nord a sud del nostro Paese si registra un’insofferenza a rispettare le regole. Il party nel resort esclusivo sul Lago di Garda, la festa in provincia di Prato e quella che ha coinvolto i cittadini di Capizzi sono tutte testimonianze della volontà dei cittadini di trasgredire, forse perché convinti dell’eccessiva severità dei provvedimenti. Leggi anche Coronavirus, ecco la possibile mappa dei colori in Italia dopo il lockdown.
La preoccupazione del sindaco di Capizzi
A seguito di queste feste non autorizzate, si registra sempre un aumento esponenziale di nuovi positivi al virus che rappresenta un grosso rischio per la salute pubblica. Ad essere molto preoccupato per la situazione è il sindaco di Capizzi, Leonardo Principato Trosso che sottolinea quanto il comportamento dei singoli incida sulla collettività. Dopo la festa infatti, sono stati già accertati con il tampone molecolare 53 positivi, 26 sono invece, quelli risultati positivi con il tampone rapido.
La risposta delle istituzioni
Già si registrano però, altri casi di soggetti con sintomi, in attesa di accertamenti sanitari. Il dato è piuttosto elevato soprattutto se si considera che Capizzi è un piccolo centro con circa 3.000 abitanti. La diffusione del virus richiede, quindi una risposta immediata delle autorità competenti. Il sindaco Trosso chiede, perciò alla Prefettura e alla Questura di Messina di effettuare controlli capillari sul territorio per scongiurare altre violazioni della normativa anticovid.
I controlli sanitari e la zona rossa a Capizzi
Il sindaco Trosso ha chiesto all’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna a cui fa riferimento anche Capizzi, di procedere a controlli sanitari straordinari. È infatti, indispensabile individuare tutti i soggetti positivi per scongiurare un diffusione incontrollata del virus. Trosso avverte la cittadinanza che se i casi di Covid-19 aumenteranno sarà costretto a chiedere la zona rossa su tutto il territorio. Questo provvedimento urgente è un mezzo che si è rivelato molto efficace per il contenimento del virus. Tuttavia può rappresentare un grosso freno all’economia già resa fragile da un anno di profonda crisi. Anche se la Sicilia risulta tra le regioni italiane meno colpite dal virus, dall’inizio della pandemia sono stati registrati 94.766 casi di positivi al Covid-19. Il dato è quasi tutto riferibile alla seconda ondata e si teme già l’impatto che potrebbe avere il virus in futuro. I soggetti già vaccinati nell’isola sono 2.471, il percorso verso l’immunità è ancora lungo.
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