
Coronavirus, dal 3 giugno liberi spostamenti in Italia
Sono ormai trascorsi quasi tre mesi da quel 10 marzo, data in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sottoscrisse un DPCM secondo cui era stata posta la quarantena obbligatoria per l’Italia intera. Il provvedimento era stato necessario dal momento che il nuovo coronavirus, altrimenti detto covid-19 o ancora Sars-CoV2, si stava espandendo a macchia d’olio in tutto il nostro Paese, con un incremento non indifferente giorno per giorno. Dopo l’inizio della fase 2, in vigore dal 4 maggio, a partire da lunedì 18 maggio c’è stata la riapertura di alcune attività, mentre dalla giornata di mercoledì 3 giugno è subentrato un nuovo e ulteriore allentamento delle misure restrittive con liberi spostamenti all’interno del Paese e l’abolizione dell’autocertificazione.
Aumentano i casi del San Raffaele di Roma, ma il contagio è sotto controllo
Nella giornata di ieri avevamo parlato di come un focolaio fosse esploso nell’IRCCS San Raffaele di Roma. Stando al bilancio di ieri, i positivi al covid-19 nella struttura erano 31, mentre oggi, con nuovi test e tamponi effettuati, il bilancio si è aggiornato e conta 35 casi accertati, con qualche altro tampone in fase di esaminazione. Fin ora sono stati processati ben 700 tamponi all’interno della struttura e stando a quanto riporta l’assessore alla sanità della Regione Lazio D’Amato, il contagio sarebbe sotto controllo grazie all’intervento tempestivo. Il fatto ha meritato comunque un’indagine epidemiologica, come vedremo nei paragrafi successivi, oltre che nuove disposizioni per i pazienti dimessi nei passati giorni, come vedremo invece nel prossimo.
Indicazioni importanti per i pazienti dimessi dal 18 maggio
Ora che la struttura è stata isolata e il contagio è stato circoscritto tra il personale sanitario e quello dei pazienti tutt’ora ricoverati (e successivamente trasferiti presso altra struttura ospedaliera), si punta a circoscrivere qual ora ci fosse stato il contagio tra i pazienti che invece sono stati dimessi dal 18 maggio in poi. D’Amato infatti ha aggiunto che dalla giornata di domani lunedì 8 giugno, verranno sottoposti a test sierologico non solo i pazienti dimessi dalla data di cui sopra in poi, ma anche gli eventuali e più stretti contatti che hanno avuto durante questo lasso di tempo.
Contagio probabilmente partito da qualche operatore sanitario
Secondo l’indagine epidemiologica avviata dalla Regione Lazio sembrerebbe che il contagio non possa in alcun modo essere stato importato dai pazienti all’interno dell’Ospedale, ma da qualche operatore sanitario: questo poiché secondo l’ordinanza regionale del 18 aprile 2020, i pazienti devono osservare un periodo di quarantena precauzionale di 14 giorni prima di essere accolti nella suddetta struttura ospedaliera. Oltre ciò, i pazienti all’interno della struttura hanno sempre dovuto rispettare obbligatoriamente il distanziamento sociale e sono sempre stati obbligati ad indossare appositi dispositivi di protezione come ad esempio la mascherina. Si attende comunque la conclusione ufficiale dell’indagine epidemiologica.
Coronavirus, dati aggiornati in Italia al 7 giugno 2020
Sulla base dei dati diffusi dalla Protezione Civile nella giornata di oggi, domenica 7 giugno 2020, in Italia i casi di persone attualmente contagiate da Coronavirus risultano essere 35.262 (-615 rispetto alla giornata di ieri). Le persone decedute dall’inizio dell’epidemia sono 33.899 (+53 rispetto a ieri), mentre i guariti/dimessi 165.837 (+759). Le persone ricoverate in terapia intensiva, invece, risultano 287 (-6). In generale, il totale dei casi è di 234.998 (+0,1%).
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.