Coronavirus, perché la variante Omicron non va sottovalutata
La variante Omicron del Coronavirus, come dimostrato da diversi studi in merito, è più virulenta ma in grado di provocare una malattia meno grave rispetto ad altri ceppi: abbiamo notato la sua grande diffusione, ma anche il numero più basso di ospedalizzazioni e di decessi. Questo, ovviamente, grazie alla campagna vaccinale. La minore gravità, però, non deve portarci a sottovalutare il rischio: a sottolineare questo concetto ci ha pensato Massimo Galli.
Galli: “Non credo che i morti siano tutti legati a Delta”
Massimo Galli, ex primario di Malattie infettive del Luigi Sacco e docente presso l’Università degli Studi di Milano, ha invitato a tenere alta la guardia: “Non credo che i morti di oggi siano tutti legati alla variante Delta: tratterei col dovuto rispetto anche la variante Omicron, che per certi aspetti ha meno capacità patogena ma non è vero che non ne abbia. C’è una quantità di persone che ha l’infezione e non ha fatto il tampone o non lo ha dichiarato dopo averlo fatto in modo privato”, ha dichiarato ai microfoni di Agorà.
Galli: “Mi auguro si possa arrivare ad un contenimento dopo un periodo di diffusione della variante”
In Gran Bretagna, da ormai diversi giorni, si sta assistendo ad un calo dei contagi: secondo qualcuno il Paese starebbe raggiungendo l’immunità di gregge. A tal proposito, Galli ha dichiarato quanto segue: “Mi auguro che il calo dei casi in Gb prefiguri il comportamento della variante Omicron un po’ dappertutto. In una situazione in cui le vaccinazioni sono numerose, mi auguro si possa arrivare ad un contenimento dopo un periodo di diffusione della variante”.
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Galli: “Avventato parlare di allentamenti”
Secondo Galli, insomma, non è ancora il momento di allentare le restrizioni: “Parlare di allentamenti in un momento del genere, confidando nell’impatto più leggero di Omicron, mi sembra abbastanza avventato. Convengo sulla necessità di trovare il modo di convivere con l’epidemia senza chiudere una serie di attività. L’unico strumento assolutamente fondamentale è il vaccino. In meno di 12 mesi sono arrivate 3 varianti talmente diffusive da sostituirsi una all’altra”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.