Coronavirus, ipotesi di richiamo con vaccino diverso per chi ha effettuato prima dose con AstraZeneca
I dubbi sorti nelle scorse settimane sul vaccino contro il Coronavirus prodotto da AstraZeneca hanno dato vita all’ipotesi, per chi abbia già ricevuto la prima dose, di effettuare il richiamo con un vaccino prodotto da un’altra casa farmaceutica: si tratta, però, di un’ipotesi che sta facendo storcere il naso a tanti. Tra i più critici a proposito di questa possibilità c’è Massimo Galli, primario infettivologo all’ospedale Sacco di Milano e docente all’università Statale del capoluogo lombardo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Mattino. Leggi anche Coronavirus, obbligo vaccinale per personale medico e sanitario: ecco le sanzioni per chi non lo rispetta | Il 21 aprile manifestazione di protesta
Galli: “Prospettiva orripilante dal punto di vista tecnico”
Secondo Massimo Galli, effettuare il richiamo con un altro vaccino dopo aver fatto la prima dose di AstraZeneca “dal punto di vista tecnico è una prospettiva abbastanza orripilante e non ha senso. Chi non vuole fare la seconda dose del vaccino si tenga la sola prima dose e faccia l’esame anticorpale per vedere se c’è una risposta. Certo non è possibile fare dell’assurdo bricolare con i vaccini. Sostituire la seconda dose con qualche cosa di altro disponibile sul mercato è certamente peggio che fare una dose sola”. Leggi anche Coronavirus, ecco quali Regioni cambiano colore oggi e cosa si può fare: scuole, negozi e spostamenti, cosa cambia?
Galli: “AstraZeneca protegge già dopo la prima dose”
La prima dose, in alcuni casi, potrebbe essere già sufficiente per considerarsi protetti: “AstraZeneca è stato progettato per una sola dose e poi, con una decisione che stanno ancora pagando, hanno cambiato idea decidendo per le due dosi. C’è un lavoro su ‘Lancet’ che testimonia come la protezione con AstraZeneca sia più che efficace già dopo il conferimento di un’unica dosa”. E proposito del possibili rischi: “Dico solo che il tasso di decessi è inferiore a quello che abbiamo quando facciamo una Tac o un esame radiologico con il liquido di contrasto, dove il rischio di morte è già bassissimo”. Leggi anche Coronavirus, il virologo Gentile: “Dosi di vaccino non sufficienti, quarta ondata inevitabile”
CONTINUA A LEGGERE
Seconda dose con vaccino diverso solo per pazienti non responsivi
In qualche caso, però, è possibile che dopo la prima dose del vaccino non si sviluppino anticorpi. Come spiega Galli, “ci sono pazienti non responsivi e solo per questi ultimi si potrebbe valutare di vaccinarli con un altro vaccino. Ma è un’ipotesi ben diverse dal cambiare vaccino in corso d’opera e comunque da svolgersi sotto controllo medico. Bisogna anche dire che l’assenza di anticorpi evocati dalla prima dose non significa in assoluto che non sia stata innescata un altro tipo di protezione che dipende dall’immunità cellulare”.
Ulteriore dose del vaccino in futuro?
Le mutazioni del Coronavirus potrebbero inoltre costringere alla somministrazione di un’ulteriore dose del vaccino: “Non parlerei di terza dose ma direi che per i vaccini potrebbe essere necessario un aggiornamento alle caratteristiche dei virus circolanti. Magari non subito, ma in un futuro probabilmente sì. Esattamente come ogni anno accade con l’influenza. Per il momento, però, l’obiettivo è vaccinare più persone possibile, con lo scopo di mettere in sicurezza gli anziani e i deboli.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.