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Coronavirus, i lockdown non frenano la diffusione del Covid: i risultati di uno studio

I ricercatori dell'Università di Stanford hanno studiato la situazione coronavirus di diversi Paesi per studiare i reali effetti del lockdown: ecco i risultati

Coronavirus, i lockdown non frenano la diffusione del Covid: i risultati di uno studio
Foto Gds

Coronavirus, i lockdown non frenano la diffusione del Covid: i risultati di uno studio

Da oggi, lunedì 15 marzo 2021, e fino al 6 aprile mezza Italia è in lockdown: nel nostro Paese infatti il coronavirus continua a diffondersi a gran velocità e la comparsa delle varianti, soprattutto quella inglese, ha provocato un nuovo aumento dei casi di Covid-19. Il Governo dunque si è affidato come sempre alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico adottando le zone rosse per quasi tutto lo Stivale, con il chiaro obiettivo di abbassare la curva epidemiologica e contrastare la terza ondata del virus. Ma sembrerebbe che il lockdown non sia la soluzione migliore per eliminare la diffusione del Covid. Questo secondo uno studio dell’Università di Stanford (USA), riportato sullo European Journal of Clinical Investigation, i cui ricercatori hanno appurato che un sacrificio così grande da parte della popolazione non produrrebbe effetti così importanti. SOSPESO IL VACCINO ASTRAZENECA, ECCO PERCHÉ

Lo studio dei ricercatori di Stanford: perché il lockdown non sarebbe efficace

Il team composto dagli scienziati Eran Bendavid, Christopher Oh, Jay Bhattacharya e John PA Ioannidis ha analizzato i dati di alcuni Paesi, ovvero Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Corea del Sud, Iran e Stati Uniti; in alcuni di essi tra marzo e aprile 2020 era entrato in vigore il lockdown, in altri no. L’obiettivo, dunque, era misurare la reale efficacia della “serrata generale”. É stato evinto che in stati come Svezia e Corea del Sud, in cui non è stato attuato alcun lockdown, i dati erano comunque simili se non addirittura migliori rispetto a quelli di Regno Unito, Italia, Germania e altre nazioni dell’elenco. Da qui la deduzione che probabilmente servirebbe semplicemente maggior senso di responsabilità… LE NUOVE REGOLE DEL DPCM PER PASQUA E PASQUETTA

Le parole degli scienziati

“Non vi è alcuna prova – sostengono i ricercatori – che i lockdown estremi abbiano contribuito in modo sostanziale a piegare la curva dei nuovi casi e non c’è corrispondenza tra restrizioni e freno dei contagi: il calo è conseguenza più di dinamiche naturali che di decisioni politiche. Misure molto restrittive non portano effetti benefici chiari e significativi per il calo dei contagi, in nessun Paese. In Francia, ad esempio, i risultati positivi del lockdown estremo sono stati solo del 7% in più rispetto alla Svezia e del 13% rispetto alla Corea del Sud”. AUTOCERTIFICAZIONE, ECCO COME FUNZIONA E DOVE SCARICARLA

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Coronavirus, il bollettino di lunedì 15 marzo 2021

Nelle ultime 24 ore sono stati 15.267 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, ieri erano stati 21.315. Diminuiscono i tamponi effettuati: 179.015, contro i 273.966 di ieri. Nel conteggio, dallo scorso 15 gennaio, rientrano anche i test antigenici rapidi. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è all’8,5% (ieri 7,8%), ma il dato è influenzato dal conteggio dei test antigienici rapidi che si sommano a quelli molecolari. Sono 354 i morti, 75 i pazienti in più in terapia intensiva. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 15 marzo.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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