Coronavirus, preoccupa la variante Omicron: cosa sappiamo finora
La nuova variante del Coronavirus, Omicron, individuata di recente anche in Italia, sta mettendo in apprensione il mondo intero. Di questa mutazione, in realtà, non sappiamo ancora tutto: solo ulteriori studi ci permetteranno di conoscerla approfonditamente. Sappiamo per certo che è più contagiosa, come confermato dal presidente del Comicato tecnico scientifico Franco Locatelli, ma ci sono dubbi sulla possibilità che provochi una malattia più grave.
I sintomi vengono definiti “insoliti”
L’ipotesi di una malattia più grave a causa della variante Omicron, per ora, sembra esclusa. Ma quali sono, quindi, i sintomi di questa variante? I medici del Sudafrica, come riporta Virgilio.it, li hanno definiti “insoliti”. La South African Medical Association ha provato a capirne di più, mettendo in luce i sintomi principali: non tosse o fame d’aria, tipici del ceppo base del Coronavirus, ma dolori stanchezza e dolori diffusi in tutto il corpo.
Quali sono i sintomi principali
Sono stati proprio i medici sudafricani a fornire maggiori informazioni sulla variante Omicron: è in Sudafrica, infatti, che questa mutazione è stata individuata per la prima volta. I sintomi provocati da questa mutazione appaiono lievi anche se insoliti: le persone positive, come ha spiegato la presidente dell’Associazione dei medici Sudafricani Angelique Coetze, si lamentano di un corpo dolorante e stanchezza ed estrema stanchezza.
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La variante colpisce principalmente i giovani
Ma non è tutto: questa nuova variante, infatti, presenta anche un’altra caratteristica. A quanto pare, come a spiegato Coetzee ai microfoni della Bbc, questa mutazione colpisce principalmente i giovani. La stessa dottoressa, che ha sottolineato come solo il 24% della popolazione del Paese sia completamente vaccinato, si è comunque detta preoccupata per i possibili effetti della variante Omicron sulle persone anziane con malattie cardiache o diabete.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.