Coronavirus, i vaccinati non contagiano come i non vaccinati: ecco perché. Lo studio
Secondo un nuovo studio dell'Università di Oxford, vaccinati e non vaccinati contro il Coronavirus non contagiano allo stesso modo, anche a parità di carica virale. Ecco perché
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Vaccinati e non vaccinati contagiano allo stesso modo? Lo studio
Tra le ipotesi più diffuse nelle ultime settimane c'era quella secondo la quale vaccinati e non vaccinati avrebbero la stessa capacità di trasmettere il virus: questa ipotesi era stata fatta misurando le cariche virali di individui contagiati dalla variante Delta, risultate molto alte. Un nuovo studio, che arriva dall'Università di Oxford, smentisce questa teoria. La ricerca, datata 29 settembre, non è ancora stata sottoposta a revisione. Leggi anche Coronavirus, ci sono nuovi focolai, istituite due nuove zone rosse in Calabria
Le persone vaccinate sono meno infettive
Secondo il nuovo studio, le persone vaccinate sono meno infettive anche con Delta e anche se il conteggio dei cicli CT (che misura la carica virale) è lo stesso. La stessa ricerca, come riporta Corriere.it, mostra che i bambini sembrano essere meno infettivi e meno suscettibili, anche in caso di variante Delta. I dati sono stati ricavati prendendo in considerazione i casi indice, ovvero i primi infettati di un focolaio, utilizzando i dati dei tamponi dall'Inghilterra tra il 2 gennaio 2021 e il 2 agosto 2021. Leggi anche Coronavirus, Bassetti annuncia la bella notizia nella lotta contro il Covid-19: “Per la prima volta in Italia…”
Quanto dura la protezione dei vaccini
Con due dosi di Pfizer o di Astrazeneca, nei casi indice di variante Alfa i vaccini hanno ridotto la positività nei contatti; anche con variante Delta i contagi associati risultano attenuati: due dosi di Pfizer hanno ridotto la trasmissione più che con AstraZeneca. Dopo la seconda vaccinazione, la protezione dai contagi è diminuita nel tempo: entro 12 settimane, con la Delta, si tornava a livelli simili ai non vaccinati entro 12 settimane con il vaccino AstraZeneca; sostanziale diminuzione anche con Pfizer nello stesso tempo, ma non così drastica. Leggi anche Coronavirus, in arrivo la pillola per contrastare l’infezione: ecco come funziona. Pfizer bruciata sul tempo?
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Stessa carica virale, diversa probabilità di infettare
Indipendentemente dalla vaccinazione, le infezioni della variante Delta avevano cariche virali più alte rispetto ad Alfa; la carica virale di vaccinati e non vaccinati era simile, ma non la probabilità di infettare. L'effetto protettivo dei vaccini, infatti, rimaneva: non è la carica virale, quindi, il fattore principale nella riduzione della trasmissione associata al vaccino.
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Le conclusioni
Misurare la carica virale, secondo gli scienziati, sovrastima a quanto siano infettive le persone vaccinate. La conclusione dello studio è dunque che le persone vaccinate non sono contagiose tanto quanto i non vaccinati infetti con Delta, anche con medesima carica virale. Secondo lo stesso studio, inoltre, i secondi contagi dopo i casi indice sono avvenuti prevalentemente per contatto all'interno delle famiglie, al 70%, e rispettivamente al 10% dopo visite a casa, eventi o attività, al lavoro o a scuola.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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