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Coronavirus, il CTS lancia l’allarme: possibili scuole chiuse a causa delle varianti. Cosa può succedere in Italia

Le varanti inglese e brasiliana del coronavirus sta inducendo il CTS a imporre la chiusura delle scuole: ecco cosa sta succedendo e perché il Comitato Tecnico Scientifico è preoccupato

Coronavirus, il CTS lancia l’allarme: possibili scuole chiuse a causa delle varianti. Cosa può succedere in Italia
An interior view of the elementary school "Istituto Comprensivo Como Lora Lipomo", in Como Italy, 06 November 2020. In Lombardy teaching in presence has been interrupted as by a new decree of the Italian Government issued to counter the coronavirus pandemic. ANSA / MATTEO BAZZI

Coronavirus, il CTS lancia l’allarme: possibili scuole chiuse a causa delle varianti. Cosa può succedere in Italia

Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e ora, nonostante nelle ultime settimane la curva epidemiologica si sia effettivamente abbassata, a preoccupare è la comparsa delle varianti inglese e brasiliana: queste due mutazioni del COVID-19 hanno già causato dei lockdown in alcune zone del nostro Paese e l’obiettivo del Governo è, ovviamente, quello di contrastare le loro diffusioni. Tra i provvedimenti potrebbe rientrare anche quello di una nuova chiusura delle scuole: il CTS, come riportato da SkyTg24, starebbe infatti pensando di prorogare la didattica a distanza nel caso in cui le varianti facessero la loro apparizione anche tra i più giovani. ECCO LE REGIONI CHE PASSANO IN ZONA ARANCIONE

Il parere del CTS

Il Comitato Tecnico Scientifico, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, lavora da ormai un anno a stretto contatto con il Governo italiano per limitare la diffusione del coronavirus e ideare le misure migliori per arginare il contagio. Purtroppo la pandemia non è semplice da far “rientrare” e serve più tempo del previsto per abbattere drasticamente la minaccia. La preoccupazione del CTS è che le varianti, appunto, potrebbero diffondersi anche tra bambini e ragazzi (in maniera asintomatica) ed estendersi al resto della popolazione. Da qui l’idea di chiudere le scuole fino a data da destinarsi. “Se anche in Italia – ha fatto presente il Prof. Agostino Miozzo del CTS – scopriremo che i bambini e i ragazzi sono portatori del nuovo virus, potremmo prendere in esame l’idea di una nuova chiusura delle scuole”. A quel punto la didattica a distanza diverrebbe fondamentale per traghettare l’anno scolastico fino alla sua fine. DUE REGIONI FINISCONO IN ZONA “ROSSO SCURO”: ECCO QUALI

Scuole chiuse per tutti contro il COVID-19: ecco la petizione in favore della didattica a distanza

E da qui, come riportato da IlMessaggero.it, c’è anche l’idea di una petizione del Comitato Speciale “Dad per Tutti” (diretta al neo Presidente del Consiglio Mario Draghi) per convincere l’esecutivo e gli esperti a confermare la DAD fino al termine di quest’anno scolastico per evitare una nuova pericolosa ondata. A firmarla, con la speranza che essa venga accolta da Draghi e la sua squadra, sono stati in 12mila tra genitori, docenti e personale Ata di oltre 250 città italiane. PREOCCUPANO LE VARIANTI STRANIERE DEL VIRUS: LO SCENARIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE

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La petizione

Chiediamo – recita la nota – che le scuole vengano chiuse immediatamente, a tutela della salute di Insegnanti, Ata, Genitori e Studenti, finché permanga il pericolo del contagio o che si rifletta sull’opportunità di adottare la didattica a distanza a richiesta, come avviene in altri paesi, lasciando l’opzione anche agli insegnanti di aderire in piena libertà, a tutela della loro salute. La seconda ondata non è ancora passata e la terza ondata del virus si avvicina, inoltre già si affacciano in Italia, come in tutta Europa, le varianti inglese, sudafricana e brasiliana che potrebbero provocare moltissimi morti e contagiati. Autorevoli scienziati, virologi, epidemiologi ogni giorno, ci consigliano di tenere le scuole chiuse, perché potrebbero essere veicolo di propagazione del contagio. La riapertura delle scuole è la misura che più favorisce la ripresa del contagio, al termine di un lockdown”. “Quindi confidiamo – conclude la lettera –che queste nostre richieste vengano esaminate con il massimo scrupolo, nell’interesse del diritto alla tutela della salute e della vita che in una società civile come la nostra deve essere considerato come il diritto fondamentale, prevalente su ogni altro diritto ed interesse”.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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