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Coronavirus, il Long Covid cambia con le varianti: ecco quali sono i sintomi

Anche il Long Covid, la sindrome che guarisce dopo la guarigione, cambia come il Coronavirus: i sintomi variano in base alla variante. I risultati dello studio italiano

Coronavirus, il Long Covid cambia con le varianti: ecco quali sono i sintomi
Long Covid, dopo quanto tempo si recupera completamente dopo il ricovero ospedaliero e chi ci riesce meglio? - Foto Pixabay

Long Covid, la sindrome che colpisce dopo la guarigione

Il Coronavirus, ormai lo abbiamo capito, può lasciare strascichi anche nel medio-lungo termine: si tratta del cosiddetto Long Covid, che provoca sintomi anche mesi dopo la guarigione dal SARS-CoV-2. Nel corso della prima ondata, tra i sintomi maggiormente segnalati dopo la guarigione c’era la totale assenza di olfatto. Col tempo e con l’arrivo di nuove varianti, però, qualcosa è cambiato. L’assenza di olfatto ha lasciato spazio a nuovi sintomi.

Ogni variante ha il suo Long Covid: lo studio italiano

Il Covid-19 è mutato nel corso del tempo e a cambiare sono stati anche i sintomi: in molti, dopo la guarigione, invece dell’assenza di olfatto lamentavano dolori, nebbia mentale, ansia, e depressioni. Sintomi che sono cambiati più volte nel corso dei mesi. Ogni variante, in realtà, ha avuto il suo Long Covid: è quanto suggerisce, come riporta Adnkronos.com, uno studio italiano che dimostra anche come a essere più colpite da sindromi post infezione sono il doppio, circa il doppio degli uomini.

Ad aprile la presentazione dello studio

Secondo lo studio, inoltre, le persone con diabete di tipo 2, tra le più colpite dal Coronavirus, sembrano meno a rischio di conseguenze a lungo termine. Ad aprile la ricerca sarà presentata a Lisbona al congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive. Michele Spinicci dell’Università degli studi di Firenze e dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggio ci forniranno nuovi dettagli sul Long Covid: conseguenze, secondo lo studio, sono rilevate in oltre la metà dei sopravvissuti all’infezione da Covid-19 nella fase più acuta. Questa sindrome più colpire chiunque. Leggi anche Omicron 2, Bassetti: ‘Omicron 2 è una variante incontenibile dalle misure’, le parole dell’infettivologo

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I numeri dello studio

Il Long Covid rimane poco compreso, è per questo motivo che lo studio in questione prova a fare luce: il lavoro ha coinvolto 428 pazienti trattati nell’ambulatorio post-Covid di Careggi tra giugno 202 e giugno 2021, quando circolavano il virus originario e la variante Alfa. Il 76% ha riportato almeno un sintomo persistente: tra i sintomi più comuni mancanza di respiro, affaticamento cronico, problemi di sonno, problemi visivi, nebbia cerebrale.

Le differenze tra virus originario e variante Alfa

Secondo lo studio, inoltre, le persone che hanno contratto forme più gravi del Coronavirus hanno 6 volte più probabilità di riportare sintomi di Long Covid. È stata inoltre effettuata una valutazione più dettagliata, confrontando i pazienti infetti tra marzo e dicembre 2020, quando era dominante il virus originale, con i pazienti infetti tra gennaio e aprile 2021, quando l’Alfa era la variante dominante: si è notato un cambiamento sostanziale del modello dei problemi neurologici, cognitivi ed emotivi sperimentati nel post Covid. Con prevalenza di Alfa i sintomi più comuni erano dolori muscolari, insonnia, nebbia cerebrale e ansia o depressione, mentre erano meno comuni perdita dell’olfatto, disgeusia e problemi di udito.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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