Covid 19: il quadro sull’andamento della pandemia e sulla variante Omicron
Sono ormai due anni che le nostre vite sono state stravolte dalla pandemia di coronavirus che non ha certo bisogno di presentazioni; il Covid-19 è entrato a gamba tesa nella nostra quotidianità e solo adesso, dopo circa due anni, pare si intraveda la luce in fondo al tunnel e la fine di un incubo. Grazie ai cicli vaccinali in atto in tutti i Paesi e all’insieme di restrizioni volte a limitare i contagi, i numeri di pazienti in terapia intensiva e soprattutto di decessi per Covid sono diminuiti in maniera importante. Le speranze di ritornare al più presto ad una vita normale sembrano però ultimamente vacillare a causa della scoperta di una variante del virus, che sarebbe mutato nelle zone del Sudafrica e sarebbe sbarcato ormai in Europa, Italia compresa. Parliamo della variante Omicron, ormai tristemente nota, poiché ne parlano in questi giorni tutti i telegiornali, i quotidiani, la notizia è esplosa ovunque anche sui canali social. Ma c’è davvero da preoccuparsi? Il microbiologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova afferma di no.
Il pensiero del Prof. Crisanti
La variante Omicron sarebbe una mutazione ad elevata trasmissione, quindi caratterizzata da una grande trasmissibilità. Di contro, però, i primi dati sembrano affermare che i pazienti affetti da variante Omicron siano paucisintomatici, ovvero presentino sintomi lievi e non gravi: non ci sarebbe perdita di gusto e olfatto e i pazienti affermano di sentire soltanto il classico senso di spossatezza e leggero mal di testa; soprattutto il livello di ossigenazione non sarebbe alterato in maniera preoccupante. Gli esperti affermano di non lasciarsi prendere dal panico; sono ovviamente necessari tempi tecnici più lunghi per valutare più approfonditamente gli effetti del contagio da variante Omicron: ci si riserva di dare notizie più certe dopo circa due settimane di studi e osservazione dei pazienti contagiati dalla mutazione. Crisanti, però, afferma che dal Sudafrica giungono notizie confortanti poiché i pazienti contagiati dalla variante sembrano presentare sintomatologie lievi. Se così fosse, saremmo davvero ad un passo dalla fine della pandemia poiché la variante Omicron sarebbe una mutazione del coronavirus che contagia ma senza far male permettendo di raggiungere l’immunizzazione, ovvero il fine ultimo per chiudere questo orrendo capitolo della storia di tutta l’umanità.
Crisanti sui vaccini
Infine, Crisanti sottolinea ancora l’importanza dei vaccini in generale e di completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose: le statistiche parlano chiaro ed è ormai acclarato che chi è vaccinato tende a contrarre il Covid-19 solo in misura lieve, mentre i casi gravi ricoverati in ospedale riguardano quasi sempre soggetti non vaccinati. Completare il ciclo vaccinale potrebbe rivelarsi un’ottima mossa anche per contrastare la diffusione della variante.
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Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.
