Il virologo Bassetti critica ancora le regole anti coronavirus adottate a scuola: ecco cosa sta succedendo e le possibili “soluzioni”
Quello della scuola è stato (ed è ancora) uno dei settori più falcidiati e penalizzati dall’emergenza coronavirus: dall’avvento della pandemia, infatti, insegnanti e alunni di tutta Italia sono stati costretti a un continuo “apri-chiudi” che ha condizionato fortemente sia il regolare apprendimento degli studenti che la vita sociale all’interno degli insegnanti. E non è tutto perché anche oggi, a distanza di due anni dalla comparsa del Covid-19, si prosegue con chiusure e quarantene che rendono la situazione insostenibile. A pensarla così è tra gli altri Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico “San Martino” di Genova, il quale sul suo profilo Facebook ha aspramente criticato il modo di gestione della scuola da parte del Governo.
La soluzione di Bassetti per la scuola
“La gestione del Covid a scuola nel nostro Paese – esordisce Bassetti – rasenta la follia. Assistiamo a regole sanitarie incomprensibili, anche per chi le ha scritte, che non servono a prevenire i contagi, ma solo a danneggiare gli studenti e le loro famiglie. Bisogna tornare ad ascoltare i pediatri e i medici: chi è malato sta a casa per almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi, basta tamponi agli asintomatici (fatti più per mitigare ansie genitoriali ingiustificate che non per limitare diffusione del virus) e basta alla scuola in DAD, se non assolutamente necessaria. Urgono cambiamenti ascoltando di più i medici e meno i burocrati da ministero”. Bassetti dunque propone un alleggerimento delle misure, riguardo la scuola, per permettere agli studenti di tornare in classe con più continuità e agli insegnanti di lavorare meglio.
Il bollettino di mercoledì 26 gennaio 2022
Nelle ultime 24 ore sono stati 167.206 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 186.740. I tamponi effettuati sono 1.097.287 (ieri 1.397.245). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 15,2% (ieri era 13,4%). Sono 426 i morti (compresi alcuni riconteggi), 26 i posti letto occupati in meno in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 26 gennaio.
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.