Coronavirus, il virologo Crisanti avverte: “Porteremo le mascherine ancora per due anni”
“Le nuove varianti di coronavirus complicano la situazione relativa alla pandemia attualmente in corso, rallentando e rendendo più difficile il raggiungimento dell’immunità di gregge entro tempi brevi“. Ad affermarlo è il noto virologo Andrea Crisanti, Professore di microbiologia dell’Università di Padova, in un’intervista rilasciata a Corrado Formigli di “Piazza Pulita”, il programma che va in onda su La7. Il virologo ha spiegato che dovremmo continuare ad indossare ancora per molto tempo le mascherine, convivendo con questi presidi per un altro anno e mezzo o due. Questo perché le nuove varianti del coronavirus, più contagiose, aumentano il valore di R0. Con il ceppo originale per raggiungere l’immunità di gregge bastava vaccinare il 70% della popolazione, mentre nelle condizioni attuali con le nuove mutazioni del virus è indispensabile riuscire a proteggere almeno il 75-80% degli italiani. A proposito dei dati rassicuranti relativi ai contagi nel nostro Paese, Crisanti aggiunge:”Il numero dei contagi dipende da come li misuriamo. I tamponi rapidi stanno creando una tranquillità apparente“. L’APPELLO DELL’EPIDEMIOLOGO FORASTIERE: “SERVE LOCKDOWN DI UN MESE”
Mascherine fino a metà 2022 o fino al 2023
Nonostante la diffusione di massa dei vaccini, il virologo suppone l’obbligo della mascherina per un altro anno e mezzo o addirittura due. Questa convivenza forzata con i DPI è giustificata dal fatto che i vaccinati possono essere in grado di trasmettere ugualmente il virus, una pecca ammessa anche dalle stesse case farmaceutiche impegnate nella produzione del farmaco. Tuttavia, Crisanti afferma che la situazione in Italia ad oggi non è così grave, perché non si registrano alte pressioni nelle terapie intensive degli ospedali e negli altri reparti dedicati al Covid. A fine intervista, tuttavia, il noto virologo non ha nascosto la preoccupazione per l’imminente riapertura delle scuole in presenza e del passaggio di molte regioni da zona arancione a gialla. In merito alle ripercussioni del lockdown sull’economia italiana, il docente di Microbiologia dell’Università di Padova ha invitato tutti a ripercorrere la storia del nostro Paese ricordando i tempi duri della malaria e del tifo, in cui l’unica priorità del Governo era il controllo delle patologie trasmissibili “perché non c’era attività economica con queste malattie“. VARIANTE BRASILIANA INDIVIDUATA IN ITALIA: ECCO DOVE
Coronavirus, esiste un sintomo che consente di distinguerlo dall’influenza: ecco quale
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e, nonostante siano stati realizzati diversi tipi di vaccini per superare la pandemia, esistono ancora dei misteri riguardo il COVID-19. Aldilà delle varianti inglese, brasiliana ecc. ogni tanto spuntano infatti dei sintomi insoliti riconducibili però proprio al coronavirus. Uno di questi, che in realtà non è affatto nuovo al mondo, è la perdita di olfatto che però è anche un “campanello d’allarme” per la classica influenza stagionale. Come fare dunque a capire se abbiamo un semplice raffreddore, o comunque un virus influenzale, piuttosto che il COVID-19? Esiste un “trucchetto” ben preciso per capirlo. QUASI TUTTA ITALIA IN ZONA GIALLA: ECCO DA QUANDO E COSA CAMBIA
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Il segreto
Quando si ha raffreddore o influenza classica il naso, oltre ad essere attappato, cola e necessita dell’utilizzo di parecchi fazzoletti! Nel caso del coronavirus, invece, le vie respiratorie sono libere così come lo stesso naso: questo perché il virus attacca il nervo e il bulbo olfattivo per poi proseguire la sua strada verso il cervello. Inoltre il raffreddore può avere una durata compresa tra 2 e 7 giorni, nel caso di perdita di olfatto invece i sintomi possono protrarsi fino a 40 giorni. Se quindi il vostro naso sembra non funzionare fate questo piccolo test e scoprirete cosa potreste avere! Perché poi potrebbero entrare in gioco altri fattori in caso di positività al COVID-19…
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.