Coronavirus, il virologo Galli avverte: "Numero vittime alto vuol dire che ci sono molti malati gravi"
Il virologo Massimo Galli dispensa parole di pessimismo sul ritorno alla normalità: il ritorno a scuola rimane un'incognita
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Secondo il professor Massimo Galli la strada verso il ritorno alla normalità è ancora lunga
Il numero delle vittime da Covid-19 e dei malati gravi è ancora troppo alto per poter sperare a breve in un ritorno alla normalità. “La situazione dovrebbe essere ben diversa per favorire al massimo una campagna vaccinale che è assolutamente fondamentale e strategica" lo afferma Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. Ospite a Sky TG24, l'infettivologo Massimo Galli ha fatto il punto della situazione. In questa prima decade di gennaio, i dati della curva epidemiologica non restituiscono ancora valori confortanti, come invece avrebbero dovuto. Sono troppi i malati gravi ricoverati negli ospedali e i morti (548 dichiarati nella sola giornata di ieri). Leggi anche Coronavirus. Conte: “Ampio spazio al Recovery Plan".
Non siamo ancora fuori pericolo
Non siamo ancora fuori pericolo, e “Speriamo di non vedere una ripresa" di contagi, aggiunge il responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, “ma le avvisaglie ci dicono che probabilmente la vedremo". Il quadro generale della situazione in Italia non lascia presagire nulla di buono, quindi. L'infettivologo prosegue l'intervista aggiungendo che in questo momento lo scenario avrebbe dovuto essere diverso, con un calo significativo dei ricoveri. Per cui, l'aver concesso forse troppo precocemente la ripresa di una buona parte delle attività (shopping natalizi, ricongiungimenti seppur limitati tra parenti per lo scambio di auguri) potrebbe essere la causa della tanto temuta terza ondata.
Galli: “Da evitare gli spostamenti di massa"
Secondo il professor Galli, la situazione attuale farà allungare ulteriormente i tempi per la vaccinazione, assolutamente importante e strategica per poter neutralizzare o comunque ridurre gli effetti del Covid. L'infettivologo continua affermando che “È evidente che al di là dell’ottima notizia di Moderna, i tempi non solo sono lunghi per ottenere una vaccinazione di massa, ma saranno anche più lunghi di quanto previsto e auspicato". E in merito alla riapertura delle scuole è piuttosto categorico ai microfoni di Sky TG24. Nonostante le tensioni sull'argomento, Galli afferma che non sussiste differenza tra l'ingresso nelle aule il 7 oppure l'11 gennaio e che anzi bisognerebbe prendere atto del fatto che le scuole superiori giocano un ruolo rilevante nella mobilitazione del traffico. Gli spostamenti di massa sono “in questo momento, qualcosa che non ci possiamo permettere" ha dichiarato.
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Lo stato di agitazione dei sindacati
Intanto stamattina alle 10, davanti a Montecitorio si sono riuniti i maggiori sindacati del Lazio per contestare i vari problemi legati al mondo della scuola e rivendicare condizioni di maggiore sicurezza in relazione alla pandemia in corso. Inoltre, sempre nella giornata odierna, alle 9 è stato organizzato un presidio davanti al Ministero dell'Istruzione indetto dal Comitato Priorità alla scuola e sostenuto da alcuni sindacati a cui si è aggiunta anche la Rete degli Studenti Medi del Lazio. In sostanza, la manifestazione punta il dito contro la cattiva organizzazione del rientro in aula, ricordando che docenti e ragazzi non sono carne da macello. La protesta contro la mancanza di tamponi e vaccini ha interessato 19 città italiane.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.
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