Coronavirus, in Abruzzo altri 7 comuni in zona rossa: ecco quali sono e cosa sta succedendo

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Coronavirus, in Abruzzo altri 7 comuni in zona rossa: ecco quali sono e cosa sta succedendo

Sono sempre di più le località italiane che “si tingono di rosso" a causa dell'alto numero di positivi al coronavirus: la curva epidemiologica non accenna ad abbassarsi e la metà delle regioni del nostro Paese è in lockdown, l'altra in zona arancione e non esiste più alcuna fascia bianca. Tra i territori più colpiti da seconda e terza ondata del Covid-19 c'è l'Abruzzo in cui proprio nelle scorse ore, come riportato da AbruzzoLive.tv, ben sette comuni sono stati inseriti in zona rossa. A ufficializzare il provvedimento, valido dal 18 al 28 marzo, è stato il Presidente Regionale Marco Marsilio.

I comuni abruzzesi entrati in zona rossa

I comuni dell'Abruzzo che dal 18 al 28 marzo saranno inseriti in zona rossa sono Montazzoli, in provincia di Chieti, Martinsicuro, Colonnella, Morro d'Oro e Nereto in provincia di Teramo e Prezza e Pratola Peligna in provincia de L'Aquila. In tutte queste località il Covid-19 si sta diffondendo in maniera preoccupante e il Governatore Marsilio, d'accordo con i Sindaci, ha deciso di imporre restrizioni drastiche per tentare di arginare la diffusione del contagio. Ricordiamo che l'Abruzzo è in zona arancione e lo resterà almeno fino al 28 marzo. L'unica svolta sembra essere la vaccinazione di tutta la popolazione. E proprio a questo proposito è intervenuto Marsilio. CAMPANIA IN LOCKDOWN MA LA SITUAZIONE NON MIGLIORA: COSA STA SUCCEDENDO

Le parole del Governatore

“Nella giornata in cui AstraZeneca è stato sospeso – ha detto Marsilio – ci siamo ritrovati a dover mandare a casa le persone. Abbiamo riconvertito l'organizzazione concentrandoci sulle dosi di Pfizer e Moderna. La campagna è andata avanti, l'Abruzzo ancora oggi è una regione che è tre o quattro punti sopra la media nazionale di somministrazione. Se ci arrivano i vaccini siamo in grado di somministrarli, anche in tempo breve. Abbiamo chiuso un accordo con i medici di medicina generale, altrettanto stiamo facendo con i farmacisti. Se avessimo i vaccini saremmo in grado in qualche settimana di raggiungere una quota consistente di abruzzesi e creare un'immunità diffusa, che può consentire una diversa gestione della pandemia". 

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