Coronavirus, l’Iran si prepara a lanciare il suo vaccino
Un nuovo vaccino contro il Coronavirus sarà presto disponibile: è in arrivo, infatti, il vaccino sviluppato in Iran, Paese con una lunga produzione nella produzione di vaccini. L’Iran, tra le prime nazioni ad essere colpita dalla pandemia nel 2020, è alle prese in questo momento con la quinta ondata, spinta dalla variante Delta: sono 40mila i nuovi casi ogni giorni, il maggior numero registrato finora. Leggi anche Coronavirus, Bassetti: “Vaccino obbligatorio o la situazione diventerà insostenibile”
Due vaccini già autorizzati
È anche per questo motivo che il Paese sta correndo per avere un suo vaccino disponibile: dieci, come riporta Repubblica.it, sono in via di sviluppo, due hanno già ottenuto l’autorizzazione all’uso in emergenza. Si tratta di COVIran Barekat e Pasterurcovac. L’Iran, secondo gli esperti, è uno dei pochi Paesi del Medio Oriente in grado di realizzare vaccini: oltre 100 anni fa, nel 1920, la fondazione dell’Istituto Pasteur, nella capitale Teheran. Leggi anche Test salivari per studenti: saranno su base volontaria, ecco come funzioneranno
La campagna vaccinale in Iran
Intervistato da Nature, il medico e biotecnologico Kayhan Azadmanesh, a capo della divisione di ricerca sulla virologia presso l’Istituto Pesteur e consulente del Governo iraniano ha dato i numeri della campagna vaccinale in Iran. 18 milioni di dosi somministrate: 12 del vaccino cinese Sinopharm, 4 di Oxford-AstraZeneca, 1 di COVIranBarekat. Oltre mezzo milione di somministrazioni giornaliere, circa il 17% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Leggi anche Green Pass, il presidente dell’Inps: “Sì all’obbligo nei luoghi di lavoro”
CONTINUA A LEGGERE
I due vaccini autorizzati e gli altri
I due vaccini made in Iran in fase più avanzata sono COVIran Barekat e Pasteurcovac. Il primo è un vaccino inattivato giunto in fase III di sperimentazione clinica e ha fatto riscontrare anticorpi neutralizzanti nel 93% delle persone; il secondo, anch’esso in fase III, è un vaccino proteico ricombinante. Azadmanesh, con la sua società Humimmune Biotech, sta realizzando altri due vaccini: entrambi sono in fase pre-clinica e la speranza è di utilizzarli come richiamo all’inizio del prossimo anno. Ma ce ne sono ancora altri: insomma, il vaccino iraniano è più che una semplice speranza.
Le sanzioni USA sono un problema
La speranza di riuscire a lanciare un vaccino iraniano, però, è resa complicata dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti: secondo gli USA le sanzioni non influiscono sulle attività umanitarie ma, come spiega Azadmanesh, “quando la tua capacità di trasferire denaro è limitata è difficile comprare farmaci e medicinali”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.