Molnupiravir, la pillola contro il Covid: l’Ema pronta alla valutazione
Molnupiravir potrebbe presto sbarcare in Europa: l’Ema, Agenzia del farmaco europeo, inizierà proprio in questi giorni la sua valutazione dell’antivirale sviluppato da Msd (Merck & co) e Ridgeback. Si tratta, come riporta IlSole24Ore.com, di una pillola capace di dimezzare il rischio di ricovero e decesso per chi ha il Covid in maniera lieve o moderata, eventualmente da assumere in casa per evitare di finire in ospedale. Leggi anche Coronavirus, primi casi della sottovariante Delta in Italia: ecco quali sono i rischi con questa nuova mutazione
Già 10 milioni di capsule entro il 2021
La valutazione dell’Ema potrebbe concludersi nel giro di un paio di mesi e permetterci, dal 2022, di avere oltre ai vaccini una prima terapia facile da impiegare per le fasi precoci della malattia: sono previste già 10 milioni di capsule entro il 2021, 20 milioni l’anno dopo. Dopo la richiesta di autorizzazione d’urgenza all’Agenzia americana Food and Drug Administration, ora è il turno dell’Agenzia europea: in questi giorni dovrebbe iniziare la rolling review. Leggi anche Coronavirus, il Governatore avverte: “Se continuiamo a distrarci, a novembre richiudiamo”. Ecco tutti i dettagli
Presto anche il parere della Fda
Già nelle prossime ore potrebbe arrivare l’annuncio del via alla valutazione: se autorizzato, Molnupiravir potrebbe essere il primo farmaco antivirale orale per il trattamento dell’infezione da Coronavirus. La Fda si incontrerà il 30 novembre per discutere se autorizzare o meno la pillola, mentre l’Agenzia europea impiega solitamente circa 2-3 mesi per l’autorizzazione. Entro la fine del 2021, comunque, dovrebbero esserci novità sostanziali. Leggi anche Coronavirus, Crisanti: ‘Terza dose del vaccino per non finire come l’Inghilterra’
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Un antivirale insieme a vaccini e anticorpi monoclonali
Molnupiravir, secondo uno studio clinico di fase 3 Move-Out, riduce il rischio di ospedalizzazione o morte di circa il 50%. Si tratta, come spiegato dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, di “risultati promettenti da valutare con attenzione”. Questa pillola potrebbe essere un’ulteriore arma contro il Covid insieme a vaccini e anticorpi monoclonali: per ora, infatti, mancano antivirali in grado di combattere l’infezione. Il virus che ha dato vita alla pandemia, diversamente da altri, si replica velocemente: per questo motivo non è facile mettere a punto un antivirale efficace. È però necessario trovare ulteriori armi per combattere un virus che si sta endemizzando, ovvero con il quale saremo costretti a convivere.
Produzione già partita, in arrivo gli accordi con i governi
Intanto la produzione è già partita: 10 milioni di capsule entro la fine del 2021, 20 milioni nel 2022. Già stipulato un accordo con il governo USA: circa 1,7 milioni di dosi dopo il via libera; la società lavora per stipulare contratti anche con altri governi: l’Inghilterra ha appena prenotato 480mila dosi. I prezzi dovrebbero essere differenziati in base alla capacità dei singoli Stati di finanziare la risposta sanitaria alla pandemia: in questo modo l’accesso alla pillola sarà garantito anche ad oltre 100 Paesi con reddito basso o medio. Altra mossa sono gli accordi di licenzia volontaria non esclusiva con produttori di farmaci generici.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.