Coronavirus, il presidente dell'Oms frena gli entusiasmi dopo i dati cinesi sui contagi e avverte: "Stiamo navigando nell'incertezza"

Coronavirus, ecco le parole del direttore dell'Oms che frena gli entusiasmi dopo i dati incoraggianti provenienti dalla Cina

Coronavirus, parla il direttore dell'Oms- Foto YouTube
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Coronavirus, il presidente dell'Oms si è mostrato cauto e prudente davanti ai dati provenienti dalla Cina che evidenzierebbero un calo dei contagi

Sono trascorse oltre sette settimane da quando il coronavirus ha devastato la città di Wuhan, in Cina causando il decesso di oltre 2.250 persone e 76.000 contagi. In molti si chiedono quando quest'epidemia inizierà la fase di declino. Il Centro cinese per il controllo delle malattie ha stimato il picco dei contagi il 1 ° febbraio, quando il maggior numero di pazienti ha iniziato a manifestare sintomi. Un dato che attesterebbe l'inizio di una fase calante che lascia ben sperare. Il problema, secondo gli esperti, è che possa nuovamente riprendere a galoppare il numero dei contagi, qualora i cinesi tornassero a vivere una vita più sociale, tornando a scuola o al lavoro.

Le preoccupazioni dell'Oms

Anche il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ammesso che il declino è già in atto ma che non è ancora il momento di cantare vittoria. Effettivamente potremo parlare di declino solo quando il “numero di riproduzione di base", cioè il numero di persone che un soggetto infetto può contagiare, scenderà al di sotto dell'unità. Al momento il numero di riproduzione è di 2,2, il che significa che i pazienti hanno diffuso il virus a più di altre due persone, in media.

I provvedimenti messi in atto dalla Cina per frenare i contagi

Il 13 febbraio, secondo quanto riferito dalla Hubei Health Commission, vi è stato un picco drammatico di casi – circa 14.800 nuovi casi in un giorno. La Cina ha adottato misure ampiamente restrittive per frenare i contagi, limitando gli spostamenti a circa metà del paese, compreso un blocco di circa 50 milioni di persone nella provincia di Hubei, che ospita Wuhan. E' stato anche imposto l'uso di maschere in pubblico e sottoporsi a controlli di temperatura prima di entrare nei supermercati.


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L'Oms frena l'ottimismo

Lo studio ha anche scoperto che circa l'80% dei casi di Coronavirus hanno manifestato sintomi blandi come febbre o tosse secca, ma non avevano difficoltà a respirare o sviluppare una grave infezione polmonare. Il direttore mondiale dell'Oms però, secondo quanto si legge in una articolo pubblicato da Business Insider, ha invitato tutti i paesi a tenere alta la guardia trattando questo virus come il 'pericolo pubblico numero uno'. “Non credo, in base ai dati in nostro possesso – ha concluso Ghebreyesus – possiamo rimanere tranquilli facilmente. Stiamo ancora navigando in uno scenario di grande incertezza."

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.