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Coronavirus, in Lombardia via ai tamponi salivari nelle scuole: ecco da quando

Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, annuncia l'utilizzo dei tamponi salivari molecolari nelle scuole a partire da maggio

Coronavirus, in Lombardia via ai tamponi salivari nelle scuole: ecco da quando
Foto SanitaInformazione.it

Coronavirus, in Lombardia via ai tamponi salivari nelle scuole: ecco da quando

Svolta importante nella lotta contro il coronavirus per quanto riguarda le scuole: come riportato da SkyTg24, in Lombardia è stato dato l’ok all’utilizzo dei tamponi salivari molecolari per gli studenti che devono tornare in classe. Con il ritorno alle lezioni in presenza per il 60% degli alunni di scuole superiori (in zone gialle e arancioni) il Presidente Regionale Attilio Fontana ha ufficializzato un provvedimento che dovrebbe garantire più sicurezza agli scolari e alle rispettive famiglie. I tamponi salivari in Lombardia, prima regione d’Italia ad utilizzare questo sistema di monitoraggio del Covid-19, entreranno in vigore nel mese di maggio (data ancora da annunciare).

Il comunicato del Presidente Fontana

Questi test – ha annunciato alla stampa il governatore Fontana – sono meno invasivi e più semplici da utilizzare e hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare. Ci consentiranno quindi di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali”. I tamponi salivari molecolari sono già utilizzati autorizzato in Francia, Stati Uniti e Giappone in sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al coronavirus. L’ANNUNCIO DEL MINISTRO SPERANZA SUL COPRIFUOCO

La Ministri Gelmini sulla scuola: “Draghi avrebbe voluto allungare l’anno scolastico, ma i sindacati non hanno voluto…”

Lunedì 26 aprile 2021 è la data della riapertura di diverse attività lavorative in Italia: la maggior parte delle imprese e aziende più limitate dalle restrizioni anti coronavirus, infatti, potrà avere un po’ di “respiro” dopo un anno a dir poco travagliato. Chi ha vissuto non poche difficoltà da febbraio scorso a questa parte è anche il mondo della scuola, “salvato” dalla didattica a distanza ma che da tempo preme per il ritorno in classe al 100% almeno degli studenti delle superiori. Un rientro che sarebbe dovuto avvenire proprio la prossima settimana ma che, dopo le ultime valutazioni, avverrà solo al 60% nelle zone gialle e arancioni. Il Premier Mario Draghi tra l’altro aveva un piano per recuperare il tempo trascorso in DAD, finito poi in cantina. Perché? A rivelarlo al quotidiano La Stampa è stata Maria Stella Gelmini, Ministra per gli Affari Regionali. Con una frecciatina in particolare…

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Le rivelazioni della Gelmini

Sarebbe bastato allungare l’anno scolastico come aveva detto il premier Mario Draghi in Parlamento – ha dichiarato la Gelmini – invece i sindacati non hanno voluto. Per colpa loro ci dobbiamo inventare le metropolitane che volano. Il trasporto pubblico è un problema con le scuole aperte, però in questi mesi non si è fatto nulla e le gare presentate dalle Regioni per acquistare mezzi in più vanno a rilento”. Parole forti quelle della Ministra, che addossa dunque la responsabilità dei rallentamenti riguardo il settore scolastico ad esponenti ben precisi. Sono comunque già previsti dei recuperi estivi, dedicati però principalmente ad attività ludiche e di socialità

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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