Coronavirus, ipotesi zona bianca rafforzata in Italia: ecco cosa significa e tutte le misure
di Marco Reda
I Presidenti Regionali chiedono l'istituzione di una zona bianca rafforzata per evitare una nuova emergenza coronavirus: tutti i dettagli
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Coronavirus, ipotesi zona bianca rafforzata in Italia: ecco cosa significa e tutte le misure
L'Italia si avvia verso la zona bianca: dato il netto calo dei casi di coronavirus nel nostro Paese, dovuto principalmente al successo della campagna di vaccinazione, dal 1° giugno le regioni Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna saranno le prime ad essere promosse dalla zona gialla alla fascia di minor rischio contagi da Covid-19 (e con zero restrizioni esclusi gli obblighi di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale). Progressivamente, con l'arrivo dell'estate, nel mese di giugno tutto il Paese si ritroverà in zona bianca ma i Presidenti regionali sono preoccupati per la possibilità che i contagi tornino ad impennarsi come a fine estate scorsa. Da qui, come riportato da SkyTg24, la possibilità di adottare una zona bianca rafforzata. Ecco in cosa consisterebbe.
Le regole della zona bianca rafforzata
Secondo le prime indiscrezioni l'ipotesi è quella di impostare il coprifuoco alle ore 24 (attualmente in zona bianca non c'è chiusura notturna) e creare altre misure anti-assembramento per la movida, come l'obbligo di consumare solo seduti ai tavolini di bar e ristoranti all'aperto senza sostare in piedi davanti ai locali. Queste idee, che potrebbero trovare presto l'ok del Governo e soprattutto del Comitato Tecnico Scientifico, entrerebbero in vigore tra pochi giorni ma ovviamente c'è da attendere l'eventuale ufficialità delle istituzioni. VACCINO MODERNA EFFICACE AL 100%: ECCO IN QUALI FASCE DI ETÁ
Il bollettino di mercoledì 26 maggio 2021
Nelle ultime 24 ore sono stati 3.937 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 3.224. I tamponi effettuati sono 260.962, contro i 252.646 di ieri. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è all'1,5% (ieri era al 1,2%). Sono 121 i morti, 45 i pazienti in meno in terapia intensiva. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 26 maggio. IN ARRIVO IL GREEN PASS DIGITALE PER I VIAGGI: ECCO DA QUANDO E COME OTTENERLO
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Locatelli annuncia: “Non vivremo mai più altri lockdown. Sulle mascherine all'aperto vi dico che…"
L'emergenza coronavirus sta sempre più scemando e la situazione in Italia migliora di giorno in giorno: le tanto temute riaperture non hanno portato a una nuova impennata di contagi nel nostro territorio, anche grazie all'accelerata nella campagna di vaccinazione nazionale, con il risultato che il Paese riprende pian piano a respirare. Lo slittamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 infatti è solo la prima delle misure di allentamento restrizioni previste per i prossimi giorni: dal ritorno delle zone bianche all'abolizione delle serrate si arriverà gradualmente alla rimozione delle mascherine all'aperto. E a questo proposito Franco Locatelli, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha dato buone notizie durante la sua intervista per il quotidiano La Stampa.
Le parole di Locatelli
“Di togliere le mascherine – ha detto Locatelli – credo che potremo parlarne nella seconda metà di luglio, eliminando l’obbligo solo all’aperto o anche al chiuso tra persone vaccinate e non soggette a fragilità. Nuovi lockdown? Lo ritengo altamente improbabile. Tutte le decisioni sono state prese per non esporci al rischio di dover richiudere. La campagna di vaccinazione fa la differenza e bisogna dare priorità a chi rischia in caso di contagio". “Una volta che sarà arrivato il via libera dell’Ema e avremo messo al sicuro la popolazione a rischio – ha poi aggiunto l'esperto – potremo partire con gli studenti, così da assicurare la didattica in presenza e in sicurezza nel prossimo anno scolastico".
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Locatelli e la terza dose
Il Professor Locatelli ha parlato anche della terza dose di vaccino a cui gli italiani potrebbero doversi sottoporre tra qualche mese per integrare la protezione dal Covid: “È largamente possibile – ha annunciato – che ne avremo bisogno, ma è un tema che si porrà non prima di ottobre. Al momento non vedo estremi per discuterne. Lo scenario attuale non rende necessario l’obbligo di vaccino, in ogni caso, se non per gli operatori sanitari".
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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