
Coronavirus, l’immunologo Abrignani spiega perché la terza dose di vaccino è tanto importante contro il Covid-19
Prosegue la campagna di vaccinazione dal coronavirus: in Italia è sempre più vicino il raggiungimento dell’obiettivo “90% del Paese immunizzato”, il tutto grazie alla cooperazione tra i cittadini e il Governo. Il Covid-19 d’altronde non è mai scomparso dallo Stivale, seppur i dati italiani sul contagio siano tra i migliori d’Europa ma anche del mondo, e dunque non esiste alcun motivo per abbassare la guardia. Anzi, ormai da mesi è partita la somministrazione delle terze dosi di vaccino (Pfizer o Moderna per tutti), ritenute fondamentali per proteggere ancor di più l’organismo dal virus e le sue varianti. E dell’efficacia di questo cosiddetto boost ha parlato l’immunologo Sergio Abrignani (membro del Comitato Tecnico Scientifico e Professore all’Università Statale di Milano).
Abrignani sull’efficacia della terza dose
“La terza dose di vaccino – ha spiegato Abrignani – può portare a una protezione dell’organismo della durata di cinque o dieci anni. Non è una decisione straordinaria: nel mondo della vaccinologia la terza dose distanziata dalle prime due, per persone che non hanno mai visto un certo microrganismo, è la normalità. Va fatta soprattutto perché garantisce l’innesco di una memoria immunologica più duratura e quindi una copertura più completa. Unita a mascherina e rispetto del distanziamento mitiga molto i rischi pur non annullandoli”. La somministrazione delle terze dosi è già iniziata diverse settimane, partendo dai soggetti più fragili e immunodepressi, e l’intenzione del Governo è di coprire tutto il Paese entro il 2022 (sempre seguendo un ordine di priorità come per le prime due dosi).
Lockdown solo per non vaccinati?
In alcuni Paesi, soprattutto l’Austria che è stata promotrice dell’idea, si sta pensando di risolvere il problema della quarta ondata con i lockdown esclusivamente per non vaccinati. Di questo si è parlato anche in Italia ma il Prof. Abrignani non sembra essere favorevole a questa ipotetica misura. “È una misura – ha detto – radicale e importante che premia o condanna, non necessaria in Italia. Noi abbiamo applicato un buon compromesso, chi non accetta il vaccino se vuole partecipare alla vita sociale fa il tampone”.
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Coronavirus, il bollettino di lunedì 8 novembre 2021
Sono 4.197 i nuovi contagi di Covid-19 in Italia (ieri 5.822), a fronte di 249.115 tamponi giornalieri effettuati (ieri 434.771). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è all’1,7% (ieri era all’1,3%). Sono 38 le vittime registrate in un giorno, con alcuni ricalcoli. Le terapie intensive sono 415 (+17), con 35 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute dell’8 novembre sulla situazione coronavirus in Italia.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.