Albert Bourla, CEO Pfizer, ha spiegato quando il mondo inizierà ad uscire dalla pandemia da coronavirus: le sue parole al quotidiano La Repubblica
Il coronavirus ha causato la più grande emergenza sanitaria mondiale dell’era moderna: giunto nella maggior parte dei Paesi nel 2020, il Covid-19 ha provocato vittime e gravissimi danni di tipo economico, sociale e psicologico, costringendo gran parte del pianeta a lockdown e restrizioni. É stato solo grazie all’arrivo dei vaccini che la situazione è migliorata, riducendo il numero dei morti e rendendo gli organismi più forti e attrezzati contro il virus. Lo scenario non è ancora roseo ma Albert Bourla, CEO del colosso farmaceutico Pfizer, ha spiegato (in un’intervista per il quotidiano La Repubblica) quando potrebbe terminare la pandemia in favore di un periodo di maggior normalità.
Le parole di Bourla (CEO Pfizer)
“Abbiamo avuto – ha spiegato Bourla – tante sorprese dall’inizio della pandemia. Non voglio sembrare pessimista ma credo che per qualche anno dovremo convivere con un virus molto difficile da debellare. Si è diffuso in tutto il mondo, può contagiare più volte la stessa persona e ha avuto tante mutazioni da farci riscoprire l’alfabeto greco. Tuttavia già in primavera probabilmente si inizierà a tornare alla normalità grazie a tutti gli strumenti a nostra disposizione: test, vaccini molto efficaci e i primi farmaci da assumere a casa”. Secondo il capo di Pfizer, dunque, ci sarà da stringere i denti ancora per qualche mese per poi iniziare (finalmente) a vedere la luce in fondo a un tunnel lunghissimo. GREEN PASS BASE OBBLIGATORIO IN NUOVI POSTI: ECCO DOVE E DA QUANDO
Un vaccino appositamente contro la variante Omicron?
Bourla ha poi parlato della possibilità di creare un vaccino apposito per contrastare Omicron, la variante del coronavirus più contagiosa mai riscontrata finora: “Stiamo valutando molte possibilità – ha detto – inclusa quella di un vaccino che protegga da Omicron e da altre varianti. Prenderemo una decisione entro marzo, in funzione dei risultati delle nostre ricerche, e saremo in grado di avviare immediatamente la produzione. Il nostro dovere è farci trovare pronti con vaccini e farmaci”. E poi un messagio ai no vax. “Vorrei dire a tutti coloro che non si sono ancora vaccinati che il Covid-19 non è un rischio solo per la loro vita, ma anche per quella delle persone che amano. Chiedo loro di riflettere su questo. La maggioranza dei non vaccinati ha solo paura dell’iniezione. Solo una minoranza di ultras no vax diffonde notizie false”.
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Coronavirus, il bollettino di lunedì 17 gennaio 2022 in Italia
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.