Coronavirus, l'annuncio di Pregliasco su Omicron 5: "Ecco quando arriverà il picco"

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Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega cosa succederà nelle prossime settimane in Italia con Omicron 5

Il coronavirus continua ad affliggere l'Italia e Omicron 5, l'ultima variante rilevata, sta provocando un nuovo picco di contagi: da giorni nel nostro Paese la curva ha raggiunto di nuovo i 50-60mila nuovi positivi al giorno, cifre preoccupanti se si pensa alla facilità con cui questa mutazione del Covid-19 attacca l'organismo. E il “peggio" non è ancora arrivato, come ha spiegato il noto virologo e docente universitario Fabrizio Pregliasco ai microfoni di Rai Radio 1 (nella trasmissione “Un giorno da Pecora“) il quale ritiene che l'Italia si avvia verso un nuovo periodo di boom di affetti da Omicron.

Le parole di Pregliasco

“Siamo nel mezzo della nuova ondata di Covid – ha spiegato Pregliasco – ed il picco sarà a fine luglio. Con questa variante non basta aver fatto tre dosi di vaccino e aver avuto il Covfaid, la sua contagiosità è superiore a morbillo e varicella, motivo per cui si consiglia di indossare comunque la mascherina nei luoghi di affollamento e anche al mare. Omicron 5 rialza e rialzerà i casi, continueremo ad averne di gravi, seppur in modo proporzionale". Pregliasco dunque ha le idee chiare, come d'altronde altri suoi colleghi, e fa presente che nonostante la letalità del Covid-19 si sia notevolmente abbassata il pericolo di ritrovarsi con 100mila nuovi casi al giorno è reale. Molto però, come sempre, dipenderà dal senso di responsabilità dei cittadini.

Il bollettino in Italia del 22 giugno 2022

Nelle ultime 24 ore sono stati 53.905 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 62.704. I tamponi effettuati sono 246.512 (ieri 292.345). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 21,9% (ieri era al 21,4%). Sono 50 i morti (compresi alcuni riconteggi), 10 i posti letto in meno occupati in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 22 giugno.

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