Coronavirus, l'avvertimento di Gimbe: "Italia verso i tre milioni di positivi"

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, ha previsto il raggiungimento dei tre milioni di positivi al coronavirus in Italia: ecco quando

Covid, il virologo Broccolo: 'Il virus è cambiato e si va verso endemia', i dettagli (Foto Ansa)
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La Fondazione Gimbe stima che in Italia si raggiungeranno presto tre milioni di positivi al coronavirus: lo scenario

La variante Omicron del coronavirus continua a diffondersi velocemente in tutta Italia e il nostro Paese si avvicina sempre di più al picco di contagi (previsto per la seconda metà di questo mese). Le strutture ospedaliere iniziano ad andare in affanno, sia per l'esiguo numero di pazienti da accogliere e sia per la scarsa cifra di medici e infermieri in prima linea (se si considera l'assenza di quelli in quarantena), e il peggio deve ancora arrivare. A pensarla così è Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, il quale ha previsto il raggiungimento di tre milioni di positivi entro pochi giorni. Ecco le sue parole, riportate da RaiNews.it.

La previsione della Fondazione Gimbe

La previsione dei due milioni di positivi purtroppo l’abbiamo azzeccata – ha dichiarato Cartabellotta – ora però la situazione sta iniziando a pesare sugli ospedali con quasi 16mila pazienti in area medica e quasi 1600 in terapia intensiva. Avere un 13% di tamponi rapidi positivi ci dà l’idea di quella che è la circolazione virale. Se arriveremo a tre milioni di positivi, i numeri dei ricoverati desteranno qualche preoccupazione in più“. Il Presidente della Fondazione, dunque, fa luce sul fatto che ciò che è avvenuto finora non è affatto l'apice della quarta ondata, anche se i numeri attuali sui ricoveri e i contagi sembrano quelli degli scorsi inverni. L'ANNUNCIO DEL COMMISSARIO FIGLIUOLO: “ECCO IL PIANO VERSO LA NORMALITÁ"

Sovraccarico di pazienti e “selezione" di quelli da curare

Ad oggi – ha proseguito Cartabellotta – volendo fare un mimo di proiezione lunedì prossimo potremmo avere circa 24mila pazienti ricoverati in area medica e circa 1.900 pazienti in terapia intensiva. Questo ovviamente porterebbe i tassi di occupazione al 38% e al 20% e significa che gli ospedali iniziano ad essere in sofferenza. I problemi di sovraccarico non riguardano solo i pazienti Covid, ogni paziente Covid che entra in ospedale fa sì che un paziente in meno di un’altra patologia venga assistito". Insomma, un meccanismo a catena che coinvolge non solo i pazienti Covid ma tutti coloro che hanno bisogno di cure mediche e verrebbero rimandati a casa per l'intasamento degli ospedali.

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Cosa fare dunque?

Aldilà della campagna di vaccinazione di massa e delle varie restrizioni, i suggerimenti più sensati per arginare la diffusione del contagio sono sempre gli stessi: tenere sempre la mascherina quando si è in presenza di altre persone, mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro e mezzo e igienizzarsi le mani ogni volta che si tocca un oggetto e non ci si trova in casa propria.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.