Coronavirus, l'infettivologo avverte: siamo vicini a zero infezioni nel Lazio. Regione che potrebbe riaprire per prima

Coronavirus: spiragli di luce, diminuiscono i contagi, ecco la regione che potrebbe tornare a riaprire prima delle altre

Coronavirus, quali strascichi lascerà sulla mente degli uomini il ricordo della quarantena ? (Foto: Pixabay)
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Aumentano i controlli causa Coronavirus

Purtroppo un duro colpo per l'economia a causa del coronavirus. Nel frattempo, per garantire che nessuno esca tranne che per motivi che ormai tutti conosciamo, aumentano i controlli, centinaia al giorno in strada e crescono anche i problemi legati alla stagione estiva che risulta sempre più vicina. In alcune regioni però La curva dei nuovi contagi e dei ricoveri continua a scendere e questa potrebbe essere la strada giusta.

Migliorano alcune regioni, spiragli di luce nel Lazio

Secondo quanto riportato da ilmessaggero.it, ci sono segnali ancora più positivi arrivano dal Lazio e da Roma in particolare. Per Claudio Mastroianni, ordinario di Infettivologia all'Università La Sapienza di Roma e direttore della Uoc di Malattie infettive del Policlinico Umberto I, i dati del bollettino della Protezione Civile fanno ben sperare e soprattutto proprio per il Lazio. Infatti il professore afferma che «i dati sono piuttosto chiari. Da quando è iniziata la pandemia è la prima volta che assistiamo a un calo così costante degli accessi in ospedale e contemporaneamente a un aumento delle persone dimesse".

Probabili zero contagi entro fine mese?

Entro la fine del mese la situazione potrebbe migliorare notevolmente nella regione e se si continueranno a rispettare le indicazioni date, si potrebbero non avere zero contagi entro fine mese ma il numero potrebbe risultare davvero molto basso. Come si legge su ilmessaggero.it, l'infettivologo avverte che “Sicuramente, la fase di riapertura sarà graduale e dipenderà molto dalla situazione delle varie regioni. Ma con questi numeri è possibile che il Lazio sarà tra le prime a ripartire".


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Vita che potrebbe non tornare come prima

Importantissima in questa fase sarà quella di non abbassare la guardia, perchè non ci vuole nulla a far precipitare nuovamente la situazione. Questo non significa che non faremo quello che potevamo fare prima ma principalmente che dovremo sempre stare attenti e non abbassare mai la guardia, fin quando non saraà disponibile un vaccino. Una volta entrati nella fase due, ad esempio, bisognerà essere capaci di individuare tempestivamente il nascere di nuovi focolai ed essere immediatamente veloci a isolarli e circoscriverli subito. Soltanto in questo modo si potrà andare avanti e si andrà ad evitare un nuovo passo indietro.

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Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile di martedì 7 aprile 2020

Ecco il bollettino relativo alla giornata di ieri, diramato in conferenza stampa da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile: il totale di persone positive al coronavirus in Italia è di 94.067 (+880 rispetto a ieri), di cui 3.792 ricoverati in terapia intensiva. Il numero di persone in terapia intensiva è minore rispetto alla giornata precedente per il quarto giorno consecutivo. Si registrano oggi 604 morti. I guariti di oggi sono 24.392 (+1.555 rispetto a ieri). Borrelli: 'Incremento più basso dal 10 marzo scorso'.

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.