Coronavirus, la biologa Poli su vaccini Astrazeneca e Janssen: “Non fateli ai più giovani”. Ecco chi e perché
La campagna di vaccinazione dal coronavirus procede spedita in Italia (e non solo) e sono sempre di più le persone che hanno ricevuto almeno la prima dose di uno tra i sieri Pfizer, Moderna, Vaxzevria e Janssen: il numero dei nuovi positivi giornalieri al Covid è diminuito molto rispetto ai mesi scorsi, dati incoraggianti che spianano la strada al progressivo ritorno alla normalità. Ma c’è un nuovo allarme sui vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson, prima raccomandati solo per gli over 60 e poi sdoganati per tutte le fasce d’età. A lanciarlo è stata la Prof.ssa Valeria Poli, docente di Biologia Molecolare all’Università di Torino e Presidente della SIBBM che, intervistata da FanPage.it, ha invitato le autorità competenti a non sottoporre i più giovani ai vaccini a vettore virale preferendogli i sieri a mRna messaggero (Pfizer e Moderna). ECCO COSA SUCCEDE QUANDO UN VACCINATO SI AMMALA DI COVID
Le spiegazioni della Prof.ssa Poli
“La VITT, trombosi venosa trombocitopenica indotta da vaccino, è una particolare patologia che si è verificata solo con i vaccini AstraZeneca e J&J – ha dichiarato la biologa Poli – e non con i vaccini a mRNA. Si presenta in almeno un caso su 50mila, ma più probabilmente in due. Può verificarsi quindi in quattro casi ogni 100mila, tra gli under 55, soprattutto nelle donne, per motivi ancora non chiari”. “I vaccini non sono tutti uguali – ha aggiunto la scienziata – è stato fatto passare questo messaggio per superare la diffidenza su AstraZeneca, dopo i casi avversi che erano stati registrati, dopo che il farmaco è stato sospeso e poi riavviato. I vaccini sono tutti efficaci, ma non sono tutti uguali. Ci sono quelli che vanno bene per gli ultrasessantenni e quelli che vanno bene per i giovani”. Secondo la Prof.ssa Poli, dunque, assolutamente ok al vaccino anche per i più giovani ma non AstraZeneca né Johnson&Johnson. ECCO QUALE SAREBBE IL VACCINO MENO EFFICACE CONTRO LA VARIANTE INDIANA
Morto dopo il vaccino Astrazeneca: “Correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione della dose”
Se da una parte stanno ottenendo molto successo i “loro” Open Day sparsi per l’Italia, dall’altra continuano a verificarsi casi di morti dovute alla somministrazione di questi vaccini: si tratta del siero AstraZeneca, uno dei quattro antidoti al coronavirus autorizzati dall’Ema e che ha causato effetti drammatici nel corso delle settimane (anche se in realtà, va precisato, non è stato l’unico). Tra le persone “uccise” dal vaccino Vaxzevria c’è anche il militare Stefano Paternò che è deceduto il 9 marzo scorso a Misterbianco, in provincia di Catania, quindici ore dopo essersi sottoposto alla prima dose. É stata subito aperta un’indagine su questa morte sospetta e il responso ufficiale è di poche ore fa: esiste una certificata relazione tra la somministrazione del vaccino e la morte del militare 43enne. A riportarlo è Ansa.it, a pagina successiva tutti i dettagli. VACCINO MODERNA EFFICACE AL 100%: ECCO IN QUALI CASI
I dettagli sulla morte
“La causa ed i mezzi del decesso di Stefano Paternò – hanno fatto sapere i consulenti della Procura di Siracusa che stanno indagando sul caso – devono essere ricondotti all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da di stress respiratorio acuto), e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca”. É stato appurato, inoltre, che Paternò aveva già contratto il Covid-19 (a sua insaputa), da qui l’ “esagerata” risposta immunitaria dell’organismo dopo la somministrazione di Vaxzevria. Si escludono, inoltre, responsabilità del personale sanitario che si è occupato della vaccinazione di Paternò.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.