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Coronavirus, la distanza di sicurezza di un metro non basta: ecco perché. Quando il picco?

Coronavirus, in caso di tosse e starnuti un metro di distanza non basta: le goccioline arrivano fino a 8 metri. Picco tra fine marzo e inizio aprile?

Coronavirus, la distanza di sicurezza di un metro non basta: ecco perché. Quando il picco?
Coronavirus - Foto Pixabay

Coronavirus, la distanza di sicurezza di un metro non basta: ecco perché. Quando il picco?

Nelle scorse ore il Governo ha adottato con un decreto misure straordinarie di contenimento contro il Coronavirus, regolando eventi e manifestazioni ma anche dando consigli ai cittadini: evitare gli abbracci, non salutare stringendosi la mano e stare sempre ad un metro di distanza dalle altre persone. È quanto si legge su Notizie.it.

Tosse e starnuti arrivano a distanze maggiori

Si tratta senza dubbio di consigli fondamentali e da seguire, ma in alcuni casi non propriamente utile: in caso di tosse o starnuto, infatti, la distanza di “sicurezza” di almeno un metro potrebbe non bastare. Questo perché un colpo di tosse o uno starnuto possono lanciare goccioline a distanza decisamente maggiori.

Gli effetti di un colpo di tosse

Un colpo di tosse media, infatti, è in grado di riempire d’aria una bottiglia da due litri, e le goccioline sparate possono essere anche 3.000 e muoversi fino a 75 km/h. è quanto pubblicato dal professor Vincenzo Giordano su Facebook. 

Lo starnuto arriva fino a 8 metri

Situazione addirittura peggiore per quanto riguarda gli starnuti, in grado di lanciare anche 40.000 goccioline fino a 320 km all’ora. Pochi anni fa un gruppo di ricercatori del MIT ha filmato gli starnuti al rallentatore, dimostrandone effettivamente potenza e portata. La distanza percorsa dalle goccioline dipende dalle loro dimensioni, ma in ogni caso non cadono a terra entro 1-2 metri; possono viaggiare fino a 6 metri con la tosse, addirittura fino a 8 con uno starnuto.

Coronavirus, picco tra marzo e aprile?

Gli ultimi dati del Ministero delle Salute, alle 18 del 6 marzo sono 3196 le persone risultate positive al Coronavirus in Italia. 523 quelle guarite, 197 i deceduti. Lombardia la regione con il numero più alto di casi, 2612, seguita da Emilia Romanga e Veneto. Il picco, come sostiene il professor Arnaldo Caruso, “osservando l’andamento in Cina, lo dovremmo avere tra fine marzo e aprile”. È quanto si legge su Notizie.it: “Dopo tale periodo i contagi diminuiranno, ma il virus tornerà in autunno in seguito al calo delle temperature. La malattia potrebbe comunque riapparire in una forma meno aggressiva”.  

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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